Gigante Gazzi, la difesa alza il muro
Parodi e Celia, spinta e molti cross. Arrighini si esprime meglio in questo schieramento
ALESSANDRIA – Certo la testa fa la differenza, certo l’atteggiamento modella la squadra. Però anche la scelte solo apparentemente semplici, di certo le più lineari, alla lunga aiutano a far emergere i valori di un gruppo. Proprio quello che è successo all’Alessandria contro il Pontedera: Gregucci ha rimesso gli uomini a posto e così facendo ha accorciato la squadra e aumentato la possibilità di giocare palla a terra, dominare, subire quesi nulla. A dimostrazione che la difesa a 3 è quella che, più di tutte, può annullare la manovra avversaria. Se fatta bene, come questa sera.
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CRISANTO – Reattivo: poco lavoro, ma quando serve è pronto. Sulla conclusione di Caponi da 35 metri nel primo tempo, sull’angolo insidioso in avvio di ripresa: 6.5
SCOGNAMILLO – Solidissimo: non fa passare un pallone giocabile, anticipa sistematicamente l’avversario, per qualche notte sarà l’incubo di Tomassini e il piacevole pensiero dei tifosi grigi. E di Gregucci. Sfiora il gol, in rovesciata: sarebbe stata la ciliegina di una prestazione da applausi: 7
PRESTIA – Dominatore: al centro della linea, legge e smonta i rari tentativi dei toscani. Si immola in un paio di interventi rischiosi (per la sua incolumità) pur di non dare spazi anche minimi, esce con autorità palla al piede dalla sua area, sicuro di ogni giocata: 6.5
BLONDETT – Intenso: ha continuità di rendimento, alto, per i 90′. La buona abitudine di anticipare le intenzioni degli avversari lo rende più sicuro e gli permette chiusure più efficaci perché non danno all’attaccante di turno la possibilità di ragionare: 6.5
PARODI – Propositivo: a volte ancora un po’ troppo ostinato, ma quando cambia passo è difficile da contrastare, come anche quando converge per cercare la soluzione personale. Mette palloni importanti, alza il baricentro la velocità della squadra: 6.5
MORA – (dal 36’st) Determinato: entra bene, un paio di proiezioni e altrettante chiusure a sostegno della difesa: ng
CASARINI – Fantasioso: pochi, come lui, sono in grado di cambiare il gioco con un lancio. Ha rabbia dentro, la voglia di riprendere il suo posto nel ruolo che è più suo, l’interno di centrocampo con tanta qualità che mette al servizio della squadra: 6.5
GAZZI – Monumentale: nel senso che meriterebbe un monumento per la quantità e la qualità di gioco che garantisce, per gli equiliibri che porta alla squadra, per la gestione di un centrocampo dominante sugli avversari, per la lettura in anticipo delle situazioni, per alcuni colpi da manuale del calcio. Come nell’azione del vantaggio: 8
SULJIC – (dal 30’st) Costruttivo: sa cosa sere in quella fase della gara e non si perde in giocate poco produttive. Al contrario, porta in dote, (finalmente), sostanza: 6
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CASTELLANO – Suggeritore: non solo nell’azione del raddoppio, mette il piede in tutte le manovre ch contano, con una semplicità nell’eseguire le giocate che è un segnale utile su cui insistere. Bravo anche nelle conclusioni: 6.5
CELIA – Chilometrico: si perde il conto di quanti chilometri fa sulla fascia sinista, con determinazione, della serie “testa bassa e pedalare”. Deve ancora migliorare (molto) nei cross, ma nell’azione del vantaggio è uno degli eccellenti interpreti:6.5
RUBIN – (dal 23’st) Potente: la sua progressione in fascia è un indicatore eloquente di quanto l’esperienza e la fisicità unite diano sempre risultati importati: 6
CORAZZA – Apripista: sul campo, quando c’è da essere attaccante in prima fila, si fa sempre trovare, come nell’azione del gol. Ma è anche collaborativo e suggeritore: 6.5
CHIARELLO – (dal 36’st) Motivato: adesso deve cercarsi una posizione anche in questa identità tattica della squadra, pure come sostegna alla punta: ng
ARRIGHINI – Rigenerato: sarà il modulo, che gli si addice di più, sarà la condizione che cresce, saranno gli spazi accorciati tra i reparti, ma è finalmente dentro il gioco con un contributo importamte, che va oltre il gol: 7
EUSEPI – (dal 30’st) Aggressivo (in senso buono): cerca il gol, lo sfiora in un paio di conclusioni, crea più di un problema di controllo alla difesa avversaria. Fa il lavoro ‘sporco’ che serve per non intaccare la pericolosità della squadra: 6