Nocciolo Life a Bruxelles
Il progetto di tre studenti riceve importanti riconoscimenti
Sta ottenendo riconoscimenti di assoluto prestigio il progetto Nocciolo Life di Gabriele Rabino Bona, Araya Timo e Elena Pellicani, studenti del corso di “chimica, materiali e biotecnologie” dell’Itis “Volta” di Alessandria. È stato selezionato prima tra i migliori progetti provenienti da tutto il mondo per essere esposto al concorso “i giovani e le Scienze” organizzato a Milano dalla FAST (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche) dal 18 all’20 marzo e quindi per essere presentato all’Expo delle Scienze di Bruxelles 2024. Una grande soddisfazione anche per i professori Giorgio Laganà e David Artale, che hanno coordinato il progetto.
Questi straordinari risultati sono stati presentati nella sede di Confagricoltura Alessandria, che ha supportato l’iniziativa insieme a Confagricoltura Asti. Sono intervenuti l’assessore regionale Marco Protopapa, Cristina Bagnasco e Mariagrazia Baravalle, rispettivamente direttori di Confagricoltura di Alessandria e di Asti, Maria Elena Dealessi, dirigente dell’Itis Volta, il professore Maurizio Aceto dell’Upo, supervisore scientifico con la professoressa Federica Gulino, i professori Giorgio Laganà e David Artale, gli studenti autori del progetto.
L’iniziativa concretizza un’attività sperimentale di ricerca che si pone come obiettivo quello di individuare un metodo di analisi che consenta la tracciabilità di un prodotto, in questo caso la “nocciola tonda gentile trilobata del Piemonte”, premettendo di risalire al territorio di provenienza.
L’attività sperimentale si basa sulla ricerca di una correlazione tra frutto e terreno attraverso la ricerca per via analitica dei “Lantanidi”, le famose terre rare. Questa attività analitica, opportunamente interpretata, è in grado di caratterizzare il frutto generando quella che possiamo definire “l’impronta digitale” del prodotto. Dall’impronta ricavata è possibile risalire al terreno dove è stata prodotta.
L’attività di ricerca proposta, una volta affinato e testato il metodo, potrebbe essere posta quale tecnica di controllo delle materie prime a salvaguardia delle eccellenze legate alle zone di produzione.
Il comparto agroalimentare italiano infatti, rivestendo un’importanza fondamentale nell’economia nazionale, ha la necessità di tutelare la qualità eccellente dei prodotti, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. La loro tracciabilità è quindi argomento assolutamente attuale e riveste un’importanza fondamentale per la tutela di tutta la filiera agroalimentare italiana e quindi del made in Italy. La possibilità di acquisire sperimentalmente l’impronta digitale terreno/prodotto rappresenta un grosso passo in avanti nella tutela di tutto il comparto agroalimentare.
La concreta disponibilità di Confagricoltura di Alessandria e Asti e dei suoi associati ha consentito agli studenti di realizzare in campo i prelievi per la successiva applicazione delle tecniche di analisi.