Malore fatale per Ermanno, escursionista alessandrino
Il dramma in Liguria. Parla l?amico: ecco cosa è successo
ALESSANDRIA – “E’ morto all’improvviso, mi è praticamente caduto addosso. Senza dire una parola, senza un lamento. Lo abbiamo soccorso subito, ci abbiamo provato in tutti i modi.
Il malore ha colto Ermanno Novelli proprio davanti ad una pubblica assistenza e sono intervenuti in un attimo; erano ben attrezzati, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare”.
A parlare è Romeo Novelli, compagno di tante escursioni e camminate di Ermanno Novelli, stesso cognome, entrambi pensionati delle Ferrovie, vicini di casa nel centro valborberino di Cabella Ligure e “forse – specifica Romeo – siamo anche cugini alla lontana, ma in questi posti non si può mai sapere, siamo pochi e le parentele sono facili”.
Parla con voce sommessa e commossa dopo che l’amico, venerdì pomeriggio, è morto all’improvviso mentre percorreva la scalinata di Corniglia, incantevole borgo sul mare delle Cinque Terre, nell’esterno levante ligure e conosciute in tutto il mondo.
“Era un uomo eccezionale, socialmente di disponibilità infinita; quando uno lo chiamava e aveva bisogno, lui arrivava subito”, assicura Romeo ricordando Ermanno. I due con un terzo amico, anch’egli ex ferroviere, si erano uniti per l’escursione.
“Ero a Genova – ricorda Romeo – e li ho chiamati, Ermanno era ad Alessandria. Mi hanno raggiunto e ci siamo visti in stazione e preso il treno per arrivare a Corniglia. Da qui abbiamo fatto un bel giro camminando e arrivando a Monterosso, a Vernazza. Poi ci siamo fermati a mangiare un panino e quindi ci siamo diretti nuovamente a Corniglia per riprendere il treno e tornare a Genova, visto che ormai era pomeriggio”.
Ma per Ermanno – che era anche volontario di Anteas – la meta sarà irraggiungibile, stroncato all’improvviso da un malore risultato fatale. Arresto cardiaco, riferiscono i soccorritori. Inutile l’uso del defribillatore; inutile il decollo di un elicottero dei vigili del fuoco per un eventuale soccorso dall’alto e vano l’impegno del 118 di Brugnato.
“Siamo entrambi di Cabella – è l’amarcord di Romeo Novelli – lui è andato via dal paese che aveva 5 o 6 anni perché il padre era andato a fare il mezzano a Gamalero, vicino ad Alessandria; poi gli studi e quindi il lavoro di macchinista in ferrovia. Una volta in pensione si è dedicato alla nostra passione escursionistica e abbiamo fatto tante camminate assieme. Aiutava tutti, ancora pochi giorni fa ha trasportato una signora a fare degli esami in ospedale. Si impegnava per un’associazione di Alessandria”.
La salma è stata trasferita al Sant’Andrea di La Spezia dove sarà consegnata alla moglie ed ai parenti.
”Per lui iniziava il bello della vita – commenta amaramente il suo compagno di escursioni – era finalmente in pensione. Era nonno di una bella nipotina, figlia di sua figlia che vive a Milano. E che si sarebbe goduto perché aveva un animo buono e poi in pensione è bello essere nonni”.
E la triste notizia ha creato molta commozione a Cabella, dove Ermanno tornava spesso nella sua vecchia casa, ci passava le vacanze e quando poteva si andava. Ad esprimere grande cordoglio a nome della comunità cabellina è il sindaco del posto Roberta Daglio, che afferma che lei stessa e tutta la popolazione si stringono attorno alla famiglia e ne condividono il dolore. Stesso cordoglio espresso dalla consigliera comunale Graziella Aragone, che conosceva Ermanno Novelli.
Ma il dramma accaduto nella punta estrema della Liguria di Levante ha colpito particolarmente tutta la comunità della Valborbera perché ha riportato alla memoria un recente episodio, accaduto ai primi di novembre quando è precipitato dalla Ripa, a Rocchetta Ligure, Giuliano Gogna, storico e antiquario famoso in tutta Italia per la conoscenza storica della zona e la competenza dei prodotti antichi.
Giuliano si era arrampicato sul monte per accudire alcune caprette rimaste isolate giorni a causa della pioggia. Poi la tragedia. Fatti che sono particolarmente sentiti e sofferti nelle piccole comunità come quella della Valle, dove un po’ tutti si conoscono ed hanno storie da raccontare, che affondano le radici in zona.