Il 10 aprile è la Giornata mondiale dell’Omeopatia
Ricorre oggi, 10 aprile, la Giornata mondiale dell’Omeopatia in occasione dell’anniversario della nascita di Samuel Hahnemann considerato il fondatore della medicina omeopatica.
L’omeopatia è una pratica di medicina alternativa sul “principio di similitudine del farmaco”: il concetto segue la teoria per il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Questa sostanza, denominata “principio omeopatico“, una volta individuata viene somministrata al malato, fortemente diluita, la diluizione è definita dagli omeopati “potenza“.
Nonostante le ricerche e lo studio della medicina omeopatica dalla prima metà del XIX secolo, non si sono trovati comunque fondamenti scientifici e prove oggettive sull’efficacia dell’omeopatia nel trattare qualsiasi tipo di patologia.
L’omeopatia in Italia
Tra il 1890 e il 1940 operò in Italia, a Torino, un ospedale omeopatico fondato dall’Istituto omeopatico italiano. Negli ultimi decenni sono nate numerose associazioni omeopate di medicina, pediatria, veterinaria, farmacologia, raccogliendo molti consensi e attenzioni.
L’Istat ha svolto quattro indagini statistiche (dal 19991 al 2005) sull’utilizzo di terapie alternative in Italia su un campione di 30 mila famiglie: dal 2000 al 2005 la percentuale di italiani che ne hanno fatto uso risulta diminuita dall’8,2% al 7%. Inoltre, al 2005, il Trentino-Alto Adige, con il 18,3%, si attesta come la regione con la maggior percentuale di persone che abbiano fatto uso di cure omeopatiche. Nel 2013 si è registrato un ulteriore calo, con il 4,1% di utilizzatori, nell’ambito di un generale calo di utilizzo della medicina alternativa (dal 13,7% del 2005 al 8,2% del 2013).
Secondo i dati del Rapporto EURISPES Italia 2017, un italiano su 5 (21,2%) fa uso di terapie non convenzionali (con una crescita del 6,7% rispetto al 2012). Secondo il Rapporto, l’omeopatia è la medicina non convenzionale più amata in Italia, verso cui si orienta il 76,1% degli italiani. Seguono la fitoterapia (58,7%), l’osteopatia (44,8%), l’agopuntura (29,6%), la chiropratica (20,4%).
Negli ultimi due anni la pandemia ha risvegliato negli italiani l’utilità dei prodotti naturali a cui il 54% del campione riconosce l’importanza per migliorare lo stato di salute, soprattutto per rinforzare le difese immunitarie e risolvere problemi di insonnia e stress.
In Italia ‘immissione in commercio di un prodotto omeopatico è regolata dal Decreto Legislativo n. 185/95 del 17 marzo 1995. All’articolo 3 della legge inoltre si fa divieto di pubblicizzare i prodotti omeopatici. Inoltre, affermare pubblicamente che l’omeopatia è priva di utilità è, almeno in Italia, lecito (dal punto di vista giuridico).