I santi di oggi, lunedì 27 dicembre sono Santa Fabiola, San Giovanni e santi Teodoro e Teofane
Il santo di oggi, lunedì 27 dicembre è Santa Fabiola
Fabiola proviene dall’illustre famiglia dei Fabi. Si sposa una prima volta ma ripudia il marito in quanto pieno di vizi. Si risposa in seconde nozze e questo crea un grande scandalo. Alla morte del secondo marito Fabiola inizia una vita di austera penitenza: inizia a indossare il velo scuro e il cilicio. Impiega tutte le sue ricchezze per fare opere di bene e fonda a Roma il primo ospedale cristiano di tutto l’Occidente tenendo per sé i pazienti più infetti e ripugnanti che cura con amore e dedizione. Trascorre la sua vecchiaia in Terra Santa dove morirà in povertà.
San Giovanni
Apostolo, evangelista e vescovo di Efeso
Betsaida (Palestina), ? – Efeso (Turchia), 101 ca.
E’ tra i primi a seguire Gesù. E’ il più giovane degli apostoli e viene subito dopo Pietro. Si autodefinisce nel quarto Vangelo, “Quello che Gesù amava”. E’ Giovanni che durante l’ultima cena appoggia la testa sul petto di Cristo per ascoltarne i battiti del cuore. E’ testimone diretto di tutti i momenti più importanti nella vita di Gesù, fino alla crocefissione e alla risurrezione. San Paolo lo definisce una delle colonne della Chiesa. Secondo la tradizione, Giovanni vive per tanti anni con la Madonna a Efeso. Oltre al quarto Vangelo, è autore anche del Libro dell’Apocalisse. Sarà l’ultimo apostolo a morire e l’unico a perire di morte naturale. Sulla sua tomba, nel IV secolo viene edificata una basilica.
Santi Teodoro e Teofane
I santi Teodoro e Teofane, chiamati i Grapti, erano fratelli e nativi di Gerusalemme. Nacque Teodoro intorno al 775 e Teofane intorno al 778. Entrambi si dedicarono alla vita monastica, diventando monaci nel monastero di san Saba in Palestina.
Nel IX secolo, l’Impero bizantino fu scosso da una controversia iconoclasta, durante la quale l’imperatore Leone III l’Isaurico proibì la venerazione delle icone. Teodoro e Teofane si opposero fermamente a questa decisione, sostenendo che le icone sono un mezzo legittimo per onorare Dio e i santi.
Per la loro fede, i due fratelli furono perseguitati dalle autorità imperiali. Furono imprigionati, torturati e umiliati. In particolare, furono marchiati sulla fronte con le parole “Akatistos” (non degno di venerazione), da cui il loro soprannome di Grapti.
Teodoro morì in carcere nel 842, mentre Teofane fu liberato e nominato vescovo di Nicea. Morì nel 845.
I santi Teodoro e Teofane sono venerati come martiri dalla Chiesa ortodossa orientale. La loro festa si celebra l’11 ottobre (Teofane) e il 27 dicembre (Teodoro).
La loro testimonianza è un esempio di coraggio e determinazione nella difesa della fede. Sono un monito per tutti noi a non cedere alle pressioni e a rimanere fedeli ai nostri principi, anche quando questo significa affrontare la persecuzione.