I santi di oggi, 23 dicembre, sono San Servolino il Paralitico e San Giovanni da Kety (Canzio)
La vita
Servolo, un paralitico povero di mezzi, che dimorava sotto i portici della strada che conduceva all’antica Basilica di S. Clemente a Roma.
Era diventato paralitico sin da bambino e la devastante malattia l’accompagnò per tutta la sua vita, condizionandolo in tutte le attività.
Se era colpito e immobilizzato nel corpo, era sveglio con la mente e con la volontà; nonostante fosse analfabeta aveva comperato dei codici della Sacra Scrittura e quando dei sacerdoti in pellegrinaggio si soffermavano da lui, li pregava di leggerglieli e così a poco a poco li imparò quasi tutti a memoria.
La morte
Quando ancora giovane sentì approssimarsi la morte, volle che i pellegrini presenti si alzassero e cantassero i salmi.
Alla morte fu presente il segretario di papa s. Gregorio Magno, il quale raccontò al papa i particolari; a sua volta s. Gregorio Magno, nei famosi “Dialoghi” inserì un capitolo dedicato al santo paralitico e giunto fino a noi.
Comunque nel Medioevo, sotto l’influenza di questa notizia, fu costruita “fuori della chiesa di s. Clemente nella strada”, una cappella in onore di S. Servolo, che secondo alcuni studiosi conteneva le reliquie del santo.
______
San Giovanni da Kety (Canzio)
Giovanni nacque a Kety, in Polonia, nel 1390. Fu un sacerdote, fisico, teologo e filosofo scolastico polacco proclamato santo da papa Clemente XIII nel 1767.
Fin da giovane si distinse per la sua intelligenza e la sua predisposizione allo studio. Si dedicò agli studi filosofici e teologici presso l’Università di Cracovia, dove fu insignito dei gradi di dottore e di professore.
Nel 1424 fu ordinato sacerdote e iniziò a insegnare presso l’Università di Cracovia. Si distinse per la sua erudizione e per la sua capacità di comunicare con i suoi studenti. Nel 1440 lasciò l’insegnamento per dedicarsi al servizio pastorale presso la parrocchia di Olkusz.
Si narra che durante uno dei suoi viaggi, Giovanni fu assalito da alcuni malviventi che gli ordinarono di consegnare tutti i preziosi che aveva con sé. Giovanni, invece di opporre resistenza, consegnò loro tutto ciò che aveva. I malviventi, commossi dalla sua generosità, si convertirono e si allontanarono dal crimine.
Giovanni da Kety morì a Cracovia nel 1473. Fu canonizzato da papa Clemente XIII nel 1767.