I santi di oggi, 9 dicembre, sono santa Valeria di Limoges, santa Leocadia di Toledo e san Siro di Pavia
Santa Valeria di Limoges
Martire
La vita della santa
Del tutto leggendaria la storia di Valeria accanto al cui nome appare quello di un Santo francese, che visse a Limoges, in Francia. Si tratta di San Marziale. Di San Marziale, Santa Valeria non fu la sposa, ma piuttosto la figlia spirituale. Egli la convertì e versò l’acqua del Battesimo sul suo giovane capo e su quello, già grigio, della madre, Susanna. Susanna morì poco tempo dopo, lasciando al Vescovo Marziale molte ricchezze, terre e vigneti. Anche Valeria, fattasi cristiana, fece dono ai poveri della sua parte d’eredità e più che altro fece dono a Dio della propria verginità.
Torna il fidanzato dalla guerra, e Valeria, dice la tradizione, lo prega di dimenticare il suo affetto, confessando com’ella sia ormai promessa ad un altro e più potente Signore. Ma il geloso innamorato non le lascia terminare la spiegazione: trae la spada, e recide d’un colpo la testa della fanciulla.
Ed ecco, mentre la sua anima vola al cielo, il corpo di Valeria si rialza, raccoglie il capo mozzo, s’incammina, e va a deporlo ai piedi di San Marziale. Il fidanzato che vede ciò, si getta piangendo ai piedi del Vescovo, chiede perdono, compie un’amara penitenza, e finalmente anch’egli riceve il Battesimo. Si riunisce così, in una sorta di mistico fidanzamento, alla fanciulla amata e perduta.
Tale è la leggenda di Santa Valeria; Santa, però, non soltanto leggendaria, se le sue reliquie erano venerate, a Limoges e altrove, già prima del Mille. Santa non fantastica, ma realmente e compiutamente donna, che seppe amare e anche soffrire per amore terreno, e ancor più amare e morire di quell’Amore divino che è sempre corrisposto e privo di delusioni.
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Santa Leocadia di Toledo
Vergine, martire e patrona principale di Toledo
La vita della santa
Esistono poche notizie su di lei. Il culto nasce presso il suo sepolcro nel cimitero romano di Toledo su cui, forse, nell’epoca bizantina, sorse un’edicola, sostituita, ai tempi di re Sisebuto e dell’arcivescovo Elladio (618), da un tempio a lei dedicato.
Leocadia fu imprigionata come cristiana dal prefetto Daciano, inviato dagli imperatori Diocleziano e Massimiano; mentre aspetta, rinchiusa, la sentenza di Daciano, muore dopo aver subito pesanti torture.
Nell’iconografia è rappresentata con la palma del martirio e ha come attributi: la torre, in cui fu rinchiusa, le catene della prigionia e le verghe, con le quali fu torturata. In questo modo è raffigurata in un affresco dell’oratorio del Cristo de la Luz a Toledo, risalente al sec. XII; in una miniatura dei Miracles de Notre Dame, opera di Jean Pucelle (sec. XIV), ora alla Biblioteca Nazionale di Parigi; in una statua, opera del Berruguete, che si trova nella chiesa del Cristo de la Vega a Toledo (sec. XV) e in una tela di Pantoja de la Cruz (sec. XVII), nella cattedrale di Cordova.
San Siro di Pavia
Nel giovinetto che porse a Gesù i pani e i pesci per il miracolo della moltiplicazione, una leggenda fiorita in Italia, identifica il primo vescovo di Pavia, san Siro. Tale leggenda sarebbe riferita dall’autore del «De laudibus Papiae», uno scritto del 1330. Dietro a questo scritto ci sarebbe la «Vita di san Siro», risalente all’ottavo secolo e con l’intenzione di vantare l’anzianità della Chiesa di Pavia nei confronti di quella di Milano, dalla quale la prima dipendeva. Secondo questa Vita le origini del vescovado pavese sono da collegarsi con Aquileia, il cui primo vescovo Ermagora venne consacrato dall’evangelista Marco. Ermagora a sua volta avrebbe consacrato vescovi Siro, giunto in Italia al seguito di Pietro e Marco, ed Evenzio, inviandoli ad evangelizzare Pavia. Giunto a Pavia Siro estense la sua attività missionaria dal Ticino all’Adige, predicando a Verona, Brescia, Lodi e anche a Milano, dove Evenzio, inviato da Siro, avrebbe dato sepoltura ai martiri Gervasio e Protasio, ponendo sulla loro tomba una pietra sepolcrale con l’epitaffio dettato dal vescovo di Pavia. Le reliquie di san Siro sono conservate nella cattedrale di Pavia.