I santi di oggi, 7 dicembre, sono Sant’Ambrogio, Santa Maria Giuseppa Rossello e Santa Serena di Spoleto
La vita del Santo
Ambrogio era nato a Treviri, in Germania, da una nobile famiglia romana della Gens Aurelia. Suo padre era governatore delle Gallie. Quando il padre morì, Ambrogio con la sorella Marcellina (Santa) e la madre ritornarono a Roma. Qui continuò gli studi, imparò il greco e divenne un buon poeta e un oratore. Proseguì poi gli studi per la carriera legale finché l’imperatore Valentiniano lo nominò nel 370 governatore, con residenza a Milano.
Ambrogio fece il governatore solo quattro anni. Lo fece così bene che il Popolo di Dio (con l’imperatore e il Vescovo di Roma Papa Damaso) lo ritennero degno di fare il vescovo. Fatto vescovo donò le sue ricchezze ai poveri, le sue terre e altre proprietà alla Chiesa, tenendo per sé solo una piccola parte per provvedere alla sorella Marcellina, che anni prima si era consacrata Vergine nella Basilica di San Pietro.
La sua vita era semplice, le sue giornate dense di incontri con la gente, di studio e di preghiera. Ambrogio studiava e poi faceva sostanza della sua preghiera ciò che aveva studiato, quindi, dopo aver pregato, scriveva e quindi predicava. Lo stesso Agostino d’Ippona ne rimase affascinato tanto da sceglierlo come maestro nella fede.
Ambrogio vescovo lavorò, studiò, rischiò la vita, pianse, pregò, predicò, viaggiò e scrisse libri fino alla fine. Questa arrivò il 4 aprile 397.
Santa Serena di Spoleto
Era una vedova che profuse con grande impegno l’amore per il prossimo e aveva avuto una grande venerazione per il vescovo Savino; durante la persecuzione di Diocleziano subì il martirio, altre notizie non ve ne sono.
Nel secolo X il vescovo di Metz in Francia ottenne di trasferire le reliquie della martire, che fino allora era stata sepolta nel monastero di san Savino presso Spoleto, godendo di grande venerazione di popolo.
Con la traslazione delle reliquie a Metz (970) il culto si estese, generando così anche uno sdoppiamento.
Si celebra il 7 dicembre come san Savino ma anche il 30 gennaio. Al 16 agosto di qualche calendario è riportato il nome di s. Serena, si tratta della moglie di Diocleziano che nei leggendari Atti di s. Marcello e di s. Susanna si narra che intervenne per difendere i cristiani; si tratta di una notizia falsa in quanto Lattanzio che visse alla corte di Diocleziano nel suo “De mortibus persecutorem” dice che la moglie si chiamava Prisca e la figlia Valeria, quindi storicamente la celebrazione non è esatta.