I santi di oggi, 5 dicembre, sono San Dalmazio e Santa Crispina
San Dalmazio
Le uniche informazioni sulla vita di San Dalmazio, secondo lo storico Ferdinando Gabotto, deriverebbero da un manoscritto di un monaco del monastero di Pedona nel VII secolo. In questo manoscritto, il monaco scrive che Dalmazio era nato a Forum Germarzorum (oggi San Damiano Macra) in epoca precostantiniana e lo descrive come un evangelizzatore.
La morte
Egli venne martirizzato nel 254 nei pressi di Pedona (oggi Borgo San Dalmazzo); i suoi resti vennero successivamente conservati presso una basilica edificata in suo onore.
Pare che il vescovo astese Audace, all’inizio del X secolo, per le continue scorribande dei saraceni nel Piemonte sud-occidentale, fece portare il corpo del santo a Quargnento dove, ancora oggi, si venera la reliquia del corpo conservata nella Basilica minore di San Dalmazio.
Santa Crispina
Martire africana del III secolo.
Nasce nel III secolo a Tagora in Numidia, regione che corrisponde all’incirca all’attuale Marocco. Le notizie su di lei risalgono a un sermone che Sant’Agostino pronuncia per commemorare la sua morte e alla Passione, una trascrizione abbastanza fedele degli atti ufficiali del suo processo. Sant’Agostino, nel suo sermone, non esita a paragonare Crispina a Sant’Agnese; accostando la fanciulla candida e intatta come un agnello a una donna anziana e consapevole, sposa e madre.
Così chiamata probabilmente perché ha i capelli crespi, Cristina appartiene a una ricca famiglia di rango elevato. Sposata e madre di diversi figli, è una donna molto stimata nella sua città. Durante la persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano viene arrestata e condotta a Theveste per essere giudicata dal proconsole Annius Anullinus. Per metterla in ridicolo le sono rasati i capelli. Le si chiede di sacrificare agli dei pagani obbedendo agli ordini emanati da Diocleziano, ma lei rifiuta in modo deciso, andando serenamente incontro alla morte per decapitazione. Nel morire ha tempo di guardare negli occhi i persecutori e dire: “Lode a Dio, che mi ha guardato da lassù e mi ha tolto dalle vostre mani”.