Le sante di oggi, 9 novembre, sono Santa Elisabetta della Trinità, beata Maria del Monte Carmelo e sant’Agrippino
Santa Elisabetta della Trinità
Carmelitana scalza. Bourges 18 luglio 1880 – Digione 9 novembre 1906.
Curiosità
A 17 anni, sentendosi chiamata alla vita religiosa, chiese alla madre il permesso di poter entrare al Carmelo, ma questa le oppose un netto rifiuto, finché non fu costretta a cedere ma a condizione che vi entrasse al compimento della maggiore età. Soltanto a 21 anni, poté entrare in monastero a Digione dove, al momento della vestizione, prese il nome di Suor Elisabetta della SS. Trinità.
“Elisabetta”, “casa di Dio”, “della Trinità”: fa del suo nome il suo progetto di vita; la sua missione: siamo chiamati, amati, abitati, dalla presenza di Dio Trinità , “i miei Tre”, come li chiamava lei. I cinque anni della sua vita religiosa furono una continua ascesa verso Dio: già fortemente predisposta a considerare il suo cuore come il vero “cielo” dove Dio intrattiene rapporti d’amore con la sua creatura, visse come “lode di gloria” alla Trinità presente nell’anima, trovando nel mistero dell’inabitazione il suo “cielo sulla terra”, anche quando nel 1905 venne colpita dal morbo di Addison e sopportò i dolori fisici che le procurava per diventare «conforme alla morte di Cristo». Si spense il 9 novembre 1906, mormorando: “Vado all’amore, alla luce, alla vita”. Fu beatificata il 25 novembre 1984 da Giovanni Paolo II ed è stata canonizzata da papa Francesco il 16 ottobre 2016.
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Beata Maria del Monte Carmelo del Bambino Gesù Gonzales-Ramos Garcia-Prieto
Fondatrice delle Suore Terziarie Francescane dei Sacri Cuori di Gesù e Maria
La vita della Santa
Nasce ad Antequera (Spagna) il 30 giugno 1834 da una famiglia benestante. Sin dall’infanzia, Maria dimostra un temperamento amabile, spontaneo e sensibile. Intraprende i primi studi con l’ausilio di maestri e insegnanti privati.
Nel 1857, nonostante l’opposizione della famiglia, convola a nozze con Gioacchino Munoz del Cano de Hoyos, ma il matrimonio si rivela infelice. Rimasta vedova nel 1881, si dedica interamente agli esercizi di pietà e, piena di desiderio di poter servire Cristo nella persona degli umili e dei bisognosi, adatta la sua abitazione quale vero e proprio asilo di carità.
Il 1° maggio 1884 intraprende la fondazione di un nuovo istituto religioso, la Congregazione delle Suore Terziarie Francescane dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Il 17 settembre, insieme a otto altre compagne, Maria emette i voti temporanei e il 20 febbraio 1889 intraprende la professione di perpetua assumendo il nome di Maria del Monte Carmelo di Gesù Bambino. Viene anche eletta prima superiora generale dell’ordine.
Nel 1897 lascia la direzione della congregazione alle nuove leve e due anni dopo, il 9 novembre 1899 muore, già circondata da un’indiscussa fama di santità.
Madre Maria del Monte Carmelo di Gesù Bambino è stata finalmente beatificata il 6 maggio 2007.
Sant’Agrippino, vescovo di Napoli
Agrippino nacque nel II secolo d.C. a Napoli. Fu il sesto vescovo della città e fu martirizzato nel 233. Fu un energico difensore della fede cristiana in un periodo in cui il cristianesimo era ancora una religione minoritaria. Fu imprigionato e torturato per la sua fede, ma non rinnegò mai Cristo. Agrippino è venerato come santo patrono di Napoli. La sua festa liturgica è il 9 novembre. Secondo la tradizione, era un uomo di grande intelligenza e cultura. Fu un abile predicatore e un modello di vita cristiana.
Agrippino fu imprigionato per la prima volta nel 230 dall’imperatore Alessandro Severo. Fu torturato per convincerlo a rinunciare alla sua fede, ma non cedette.
Dopo la morte di Alessandro Severo fu rilasciato dalla prigione. Tuttavia, fu imprigionato nuovamente nel 233 dall’imperatore Maximino il Tracio. Questa volta, fu condannato a morte e decapitato. Il suo corpo fu sepolto a Napoli, dove è ancora venerato dai fedeli.
Agrippino è un esempio di fede e di coraggio. Il suo martirio è un monito alla difesa della propria fede, anche di fronte alle persecuzioni.