Oggi, 1° novembre, festa di Tutti i Santi, Sant’Araldo (Aroldo) VI Denteazzurro Re di Danimarca e San Cesario di Terracina
Oggi si celebrano Tutti i Santi, una festa propriamente cristiana. Nel calendario liturgico è chiamata ufficialmente Solennità di Ognissanti, e celebra appunto la gloria di tutti i santi della tradizione, anche quelli non canonizzati.
Una curiosità del 1° novembre è che vengono festeggiati letteralmente tutti i santi che non hanno una data di onomastico. I cosiddetti nomi adespoti quindi, come ad esempio Ascanio, Gloria, Liliana o Furio, non hanno un giorno celebrativo personale, quindi vengono tutti festeggiati in questa data.
________________
La vita di Sant’ Araldo (Aroldo) VI Denteazzurro
Re di Danimarca, martire
Harald nasce attorno al 911 d.C. Educato dalla madre Thyra, che era vicina alla morale cristiana, Harald succede al padre, Gorm il Vecchio intorno al 950. Si converte al cristianesimo e cerca di diffonderlo nel suo regno. La Danimarca si presentava al mondo come un paese Cristiano. Si attira però le ostilità dei pagani e pure di suo figlio Swein detto “Barbaforcuta” che giudicando il padre ormai vecchio e inadatto al comando si fece proclamare re e gli dichiarò guerra. Durante la battaglia per difendere la fede fu ferito mortalmente.
Trovata sepoltura in una chiesa da lui fatta edificare in onore della Santissima Trinità, fu da alcuni considerato martire in quanto vittima di una battaglia combattuta in difesa della fede. E’ certo il titolo di santo attribuitogli dal Baronio, anche se non è ancora stata attestata l’antichità del suo culto. Resta però un dato di fatto che il cristianesimo in Danimarca abbia trionfato proprio sotto il regno di questo sovrano che si prodigò nell’edificazione di chiese ed incrementò le predicazioni nel nord dell’Europa.
San Cesario di Terracina
Vissuto tra il I ed il II secolo, fu diacono e martirizzato. La tradizione lo vuole di origini nordafricane e si sarebbe trasferito a Terracina all’epoca dell’imperatore Claudio. Egli avrebbe intrapreso un lungo viaggio per Roma, ma subì un naufragio vicino le coste di Terracina. Giunto nel paese si sarebbe imbattuto in Luciano, un giovane destinato ad essere sacrificato in un rito pagano. Cesario protestò contro il sacerdote pagano per l’uso di un essere umano durante il sacrificio e questa azione gli costò una condanna a morte che consisteva nell’essere gettato in mare chiuso in un sacco. Intorno al 444 d.C. Galla Placidia dichiarò di essere stata posseduta dal diavolo e di essere miracolosamente guarita pregando sulle spoglie di San Cesario, quindi l’imperatore Valentiniano III, venuto a conoscenza della storia, volle trasferire le reliquie in un oratorio eretto in suo onore sul palatino e le sue spoglie sono dal XIII secolo nell’urna dell’altare maggiore della Basilica romana di S. Croce in Gerusalemme.