I santi di oggi, 27 ottobre, sono sant’Evaristo, beato Bartolomeo di Breganze e san Gaudioso di Abitine
Sant’Evaristo
La vita del Santo
Nacque in Palestina, probabilmente a Betlemme ma le notizie sulla sua vita sono poche e incerte. Fu il quinto Papa e il suo pontificato durò dal 97 al 105 sotto il governo degli imperatori Domiziano, Nerva e Traiano. Si converte al Cristianesimo a Roma e diventa papa in seguito all’esilo di papa Clemente I. Istituisce la consacrazione delle tombe dei martiri nelle catacombe dove si celebra la santa Messa e divide la città di Roma in venticinque parrocchie stabilendo che i diaconi debbano affiancare il vescovo nella celebrazione eucaristica.
La morte del Santo
Visse in un periodo abbastanza tranquillo e di pace nei confronti dei cristiani quindi non tutti i biografi concordano sul suo martirio che sarebbe avvenuto, secondo alcuni, sotto le persecuzioni dell’imperatore Adriano.
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Beato Bartolomeo di Breganze, Vescovo domenicano
La vita del Santo
Nasce a Breganze (Vicenza) nel 1200 da illustre famiglia vicentina.
Inviato a studiare a Padova, entra giovanissimo nell’Ordine dei Predicatori. Viene messo a capo di diversi conventi che governa con grande saggezza e attirando parecchie vocazioni. Papa Gregorio IX lo nomina Maestro del Sacro Palazzo, mentre il Pontefice Innocenzo IV lo volle con sé al Concilio di Lione, destinandolo nel 1253 alla sede episcopale di Limassol nell’isola di Cipro.
Nel 1255, Papa Alessandro IV lo richiama in Italia nominandolo vescovo di Vicenza; fa edificare così una nuova chiesa dedicandola alla Sacra Corona, quale luogo di culto in cui venerare la sacra spina di Cristo donatagli dal re di Francia, come anche un Convento Domenicano.
Nel resto dei suoi giorni si spese nella cura pastorale della città.
La morte del Santo
Bartolomeo muore a Vicenza nel 1270 circa. Viene sepolto nella chiesa di Santa Corona. Beatificato da Papa Pio VI nel 1793.
San Gaudioso di Abitine, vescovo e martire
San Gaudioso di Abitine, o Gaudioso di Napoli, fu un vescovo e santo berbero, nato ad Abitine, in Tunisia, nel IV secolo.
Non si hanno notizie della sua giovinezza, ma si sa che era vescovo di Abitine al tempo dell’invasione dei Vandali, nel 439. Gaudioso si oppose alla persecuzione dei cristiani da parte dei Vandali, e fu per questo esiliato da Genserico, re dei Vandali.
Gaudioso si rifugiò a Napoli, dove fu accolto dal vescovo Nostriano. A Napoli, Gaudioso fondò un monastero, dove si dedicò alla predicazione del Vangelo e alla cura dei poveri e dei bisognosi.
Gaudioso morì a Napoli il 27 ottobre 455. Fu sepolto nel cimitero di Caponapoli, dove oggi si trovano le catacombe di San Gaudioso.
Gaudioso è considerato un martire dalla Chiesa cattolica. La sua festa liturgica si celebra il 27 ottobre.
Il culto di San Gaudioso
Il culto di San Gaudioso è molto antico. Le catacombe di San Gaudioso, dove è sepolto, sono state un importante luogo di pellegrinaggio fin dal V secolo.
Nel XVI secolo, le catacombe furono restaurate e furono ritrovati gli affreschi che decorano le pareti. Tra questi, uno dei più importanti è l’affresco della Madonna della Sanità, la più antica raffigurazione di Maria in Campania.
La Madonna della Sanità è oggi venerata come patrona di Napoli.
Eredità
San Gaudioso è considerato un modello di vita cristiana. La sua testimonianza di fede e di carità ha ispirato generazioni di credenti.
Il suo culto è un segno della continuità della fede cristiana nella città di Napoli.