I santi di oggi, giovedì 14 ottobre, sono san Gaudenzio di Rimini, san Callisto I e san Domenico Loricato
San Gaudenzio di Rimini
La vita
Ci sono pochissime notizie sulla sua vita. Quello che si sa per certo è che nacque a Efeso, in Asia Minore da una agiata famiglia cristiana che gli garantì un’ottima educazione.
Dopo che i suoi genitori furono uccisi andò a Roma dove fu battezzato e poi ordinato sacerdote nel 332.
Dopo la consacrazione, nel 346, fu inviato a Rimini dove divenne primo Vescovo della città. Difensore della fede contro ariani e pagani, nell’anno 359 partecipò al Concilio di Rimini convocato dall’imperatore Costanzo II per condannare Ario.
Al termine del Concilio stracciò i verbali e si ritirò in un piccolo paese vicino con altri diciassette vescovi. Tornato a Rimini, portò avanti la sua lotta contro l’arianesimo. Fu colui che conferì il diaconato a San Marino, fondatore della vicina Repubblica.
Morte
Secondo la tradizione morì martire per la fede: venne sottoposto a linciaggio dagli ariani contro cui aveva tanto lottato in vita. Le sue reliquie sono custodite ad Ostra mentre il suo cranio è conservato a Rimini.
San Callisto I
Papa e Martire
Nasce a Roma nel quartiere di Trastevere, da famiglia cristiana. Callisto è uno schiavo di Carpoforo che liberandolo e facendolo battezzare, gli affida la gestione dei beni. Dopo varie peripezie legate al denaro, diventa diacono e nel 217 viene eletto pontefice. Suo acerrimo nemico è Ippolito, l’antipapa eletto dalla parte più conservatrice del clero romano. Lo definisce “immorale” visto il suo passato. Secondo la tradizione Callisto muore gettato in pozzo con una pietra al collo durante una sommossa popolare. Il suo corpo viene seppellito sulla via Aurelia e la sua tomba viene ritrovata nel 1960.
San Domenico Loricato
Nato a Cantiano nelle Marche intorno al 995, fu un eremita camaldolese che la Chiesa cattolica venera come santo.
Domenico era destinato al sacerdozio, ma la sua ordinazione sacerdotale fu viziata dal sospetto di simonia. Seppur estraneo all’accaduto, Domenico si sentì colpevole e decise di rinunziare al sacerdozio e di divenire monaco.
Entrò nel monastero camaldolese di Luceoli, dove condusse una vita di austerità e penitenza. Vestiva una lorica di ferro, si flagellava con catenelle di ferro, faceva numerose genuflessioni, dormiva a terra e si nutriva di pane e erbe.
Nel 1020, Domenico si ritirò a vita eremitica in una grotta nei pressi di San Severino Marche. Qui continuò a praticare la penitenza e la preghiera, diventando presto famoso per la sua santità.
Morì il 14 ottobre 1060, all’età di 65 anni. Le sue spoglie sono conservate nella chiesa di Santa Ana in Frontale a San Severino Marche.
Domenico Loricato è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. La sua festa liturgica ricorre il 14 ottobre.
Il suo esempio di penitenza
San Domenico Loricato è ricordato per il suo esempio di penitenza. La sua vita austera e mortificante era volta a purificare la sua anima e a prepararla alla vita eterna.