I Santi di oggi, 1 ottobre, sono Santa Teresa del Bambin Gesù, Beata Cecilia Eusepi e San Bavone di Gand
La vita di Santa Teresa del Bambin Gesù
Nata ad Alençon, in Normandia, si trasferì a Lisieux dopo la morte della madre. Viene educata dalle monache benedettine, dimostrando la propria indole timida, malinconica e poco portata alla vita collettiva. Quando la sorella maggiore Pauline decide di entrare nell’ordine delle Carmelitane, anche Teresa sente che potrebbe essere felice come monaca. Dopo una terribile malattia, dalla quale guarisce grazie alle preghiere rivolte a Maria Vergine, la ragazzina riceve la Prima comunione: conferma della sua intenzione di dedicare la propria vita a Gesù. Ma i parenti nutrono molte perplessità e sono preoccupati per la sua giovane età e per la salute cagionevole. Ad appena quindici anni entra nello stesso monastero dove vivono già due delle sue sorelle e, dopo il periodo di postulato e noviziato, pronuncia i voti solenni a soli diciassette anni e mezzo assumendo il nome religioso di Teresa del Bambin Gesù.
Viene proclamata santa il 17 maggio 1925 e la sua vita è raccontata in moltissimi manoscritti autobiografici.
Il 9 ottobre 1997 è proclamata Dottore della Chiesa.
La novena delle rose di Santa Teresa del Bambin Gesù trae ispirazione dalle parole pronunciate da lei stessa, che profetizzando la propria morte annunciò: “Vedrete al momento della mia morte che cascata di rose farò piovere sulla terra.” Infatti spesso l’iconografia ci mostra Santa Teresa con le mani piene di rose, che simboleggiano le grazie da lei dispensate in vita e anche dopo la sua morte.
Nel 1896 si manifestano i primi segni della tubercolosi. Mentre la malattia si aggrava, si affina anche la sensibilità spirituale di Teresa, che muore il 30 settembre 1897.
–––––––––––––––––
La vita della Beata Cecilia Eusepi
Nasce a Monte Romano (Viterbo) il 17 febbraio 1910, a 45 giorni dalla nascita Cecilia rimane orfana del padre e viene affidata al cognato Filippo. Nel 1915 con la mamma si trasferisce nella fattoria dove lo zio era fattore. Il 5 settembre entra nel monastero delle monache Cistercensi di Nepi dove frequenta le scuole elementari. Nel 1917 riceve il sacramento della Confermazione dal Vescovo di Nepi, mons. Luigi Maria Olivares e il 2 ottobre dello stesso anno la Prima Comunione.
Il 14 febbraio 1922 riceve lo scapolare e la cintura del Terz’Ordine assumendo il nome di Suor Angela Maria. Nell’estate dello stesso anno ritorna in famiglia per problemi di salute e il 17 settembre, nella chiesa dei SS. Tolomeo e Romano diventa Terziaria. Il 1 novembre 1922 rientra nel monastero ma il 28 marzo dell’anno dopo viene ricoverata all’ospedale. Da quel momento la sua vita cambia: si dedica al Signore nella Congregazione delle Suore Mantellate Serve di Maria di Pistoia contro la volontà della mamma e dello zio. Frequenta il primo anno delle magistrali a Zara in Dalmazia, il secondo lo trascorre a Pistoia. Nell’agosto del 1926, la malattia la costringe a tornare a casa. Non potendosi recare quotidianamente a ricevere la Santa Comunione, padre Gabriele Roschini, due volte alla settimana gliela porta. Nel frequentarla rimane colpito dalla straordinaria maturità spirituale e l’autorizza ad emettere la professione perpetua dei voti privati nella solennità dell’Immacolata.
Cecilia muore la notte del 1º ottobre 1928, a causa di tubercolosi intestinale. Fu tumulata nella cappella della famiglia Gregori, nel cimitero di Nepi.
E’ stata dichiarata Venerabile il 1º giugno 1987 da Papa Giovanni Paolo II e Beata dal Cardinale Angelo Amato a Nepi il 17 giugno 2012.
________
San Bavone di Gand
Eremita
Nacque in una famiglia benestante, sposò la figlia del conte merovingio Adilone ed ebbe una figlia di nome Agletrude. La giovane moglie morì giovanissima e Bavone, colpito dal grande dolore, iniziò un percorso verso la conversione. Distribuì ai poveri le sue terre ed entrò nel monastero di Ganda come religioso.
Divenne discepolo di S. Amando e lo seguì nelle sue peregrinazioni apostoliche nelle Fiandre; dopo un certo tempo ritornò a Ganda, dove condusse vita eremitica per tre anni. Le privazioni e i sacrifici lo indebolirono rapidamente, morendo verso il 659; il suo corpo fu sepolto nel monastero di Ganda.