I Santi di oggi, 29 settembre, sono San Michele Arcangelo, San Gabriele Arcangelo e San Giovanni da Dukla
Il santo di oggi è San Michele Arcangelo. La Chiesa cattolica lo festeggia il 29 settembre insieme agli arcangeli Gabriele e Raffaele. Michele è il protettore dei protettori, l’arcangelo guerriero, il capo delle milizie celesti, avversario di Satana e di tutti gli angeli che si erano ribellati a Dio. Nell’iconografia è rappresentato spesso nell’atto di trafiggere il demonio sconfitto.
Il significato del nome
Il Nuovo Testamento gli attribuisce il titolo di “arcangelo” e il suo nome in ebraico “Mi-ka-El” significa: “Chi come Dio?”.
San Michele nella tradizione
È custode del Paradiso e protettore della Chiesa di Cristo. San Michele è l’angelo che è vicino agli uomini nelle piccole e grandi battaglie quotidiane contro le suggestioni del male, contro quelle forze che li travolgono nel vortice della perversione e del peccato e che li assiste, secondo la tradizione, nel momento della morte e del giudizio finale.
San Michele è stato proclamato patrono e protettore della Polizia di Stato da papa Pio XII ma, oltre che della Polizia di Stato, San Michele è protettore di molte altre categorie di lavoratori quali farmacisti, commercianti, giudici…
I santuari in suo onore sono sparsi in ogni parte del mondo e più di 60 località italiane, tra le quali Caserta, Cuneo, Alghero, Albenga e Vasto lo venerano come Santo patrono.
San Gabriele Arcangelo
Gabriele significa “forza di Dio” e anche “colui che sta al cospetto di Dio”. E’ il messaggero per eccellenza, colui che comunica a Maria che il Messia si sarebbe incarnato in lei. In precedenza appare al profeta Daniele e successivamente al sacerdote Zaccaria. Secondo la tradizione è l’angelo che suona il corno per annunciare il giorno del giudizio (nell’Apocalisse di Giovanni)
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San Giovanni da Dukla
Francescano polacco
29 settembre Dukla, Polonia, 1414 – Leopoli, 29 settembre 1484
Giovanni nacque a Dukla in Polonia, nel 1414. Da giovane entrò fra i Frati minori. Completati gli studi, fu ordinato sacerdote, divenendo superiore a Krosno e poi a Leopoli. Chiese e ottenne dai suoi superiori, il permesso di passare tra i padri Bernardini. Sopportò senza mai lamentarsi la cecità che lo aveva colpito.
Morì il 29 settembre 1484 a Leopoli.
È stato canonizzato da Papa Giovanni Paolo II a Krosno in Polonia il 10 giugno 1997