“Gara importante, con il campionato in testa”
Benedetti: "I sette gol ci disturbano, ma possono aiutarci a crescere!
BERGAMO – “L’Atalanta? Va il doppio di tutti, non solo di noi“. Simone Benedetti ha giocato un’ora abbondante, prima al centro, poi a destra, quando, dopo pochi minuti, Valerio Mantovani è uscito, toccandosi l’adduttore per indicare allo staff medico dove aveva fastidio.
E’ un conoscitore della ‘Dea’, il difensore arrivato una settimana fa e subito in campo anche a Padova. “Ho seguito alcune gare dell’Atalanta anche nello scorso campionato: ha una caratteristica, che accomuna tutti gli interpreti, una velocità di gioco superiore alle avversarie”. Senza guardare troppo al punteggio è un test utile? “Un test importante, scelto appositamente dal mister e dalla società, per valutare il percorso che abbiamo appena iniziato e quello che ancora ci attende. C’è la consapevolezza che dobbiamo lavorare, tanto”.
LEGGI QUI CRONACA E COMMENTO DELLA GARA
Benedetti è un duttile per tutti i ruoli della difesa? “Già quando avevo parlato con il mister al telefono, prima ancora di firmare, avevo dato la mia disponibilità a giocare in tutti i ruoli, a destra, a sinistra e al centro. C’è tanto da migliorare, inevitabile questo nella fase di preparazione al campionato. In questi dieci giorni starà a noi capire in cosa possiamo crescere per affrontare un campionato come è la B. La partita con l’Atalanta va in questa direzione di progresso, di aggiunta, di correzione, di miglioramento, e così dovrà essere anche lunedì con la Sampdoria in Coppa. Due partite che ci aiuteranno a capire cosa dovremo fare, di più e meglio, e cosa dovremo, invece, assolutamente evitare in campionato”.
Nessuna ripercussione per il 7-1, soprattutto a livello mentale? “Dà fastidio, inutile nasconderlo, anche se è una amichevole. Dobbiamo reagire: questa partita ci ha fatto capire che livello di avversaria troveremo lunedì a Marassi, un’altra squadra di A. I 90 minuti a Bergamo ci devono aiutare a trovare le contromisure per contrastare i blucerchiati“.
Di padre in figlio in casa Benedetti, da Silvano a Simone: che ne pensa papà di un altro Benedetti in grigio? “E’ contento, per la considerazone che ha della società, per i suoi trascorsi in grigio e, anche, come papà, e come nonno, perché adesso siamo più vicnini. Penso che lo vedremo spesso al Moccagatta”.