Cottarelli: “Il Paese ripartirà appena superata l’emergenza sanitaria”
L?ex direttore dell?Fmi ospite di Confapi Industria Alessandria con il vice ministro Pichetto Fratin
ALESSANDRIA – Il professor Carlo Cottarelli e il vice ministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin sono stati questo pomeriggio ospiti di Confapi Industria Alessandria per affrontare i temi dello sviluppo e, soprattutto, del Pnrr.
Dopo i saluti del presidente Antonino Giustiniani, è stato proprio l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale a prendere la parola.
“La domanda che tutti pongono è quando ripartirà il Paese dopo la pandemia – le sue parole – Ebbene, l’ho anche già detto in passato, se viene superata l’emergenza sanitaria, lo faremo. Al contrario, con una quarta ondata e nuove chiusure, qualche problema ci sarà. Perché sono relativamente ottimista? Perché le crisi economiche causate da una pandemia passano abbastanza rapidamente una volta risolto il problema sanitario. Nessuno infatti ha mai scritto libri e volumi sugli effetti economici della ‘spagnola’, ad esempio. E poi le politiche economiche sono in quasi tutto il mondo di grande sostegno alla domanda”.
Secondo Cottarelli, “avremo quest’anno un livello di deficit pubblico ai livelli della seconda guerra mondiale, in Italia ad esempio tra l’11 e il 12% come nel 1942. E, se guardiamo i dati, sembra ci sia una ripresa importante: quindi tutti gli indicatori fanno pensare a una crescita rapida, in grado di superare il 4,5% indicato dal governo, sempre che non ci siano sorprese dal punto di vista sanitario”.
Non solo: “Nel Pnrr – ha aggiunto l’economista – è prevista una forte spesa di investimenti pubblici, oggi pari al 2,7% ma con l’obiettivo di arrivare al 3,7%. La domanda è se riusciremo a farli, ma per questo sono state inserite grosse semplificazioni, usando il metodo dei commissari. Ne sono stati nominati finora 57, alla fine saranno un centinaio. Riguardo agli investimenti privati, invece, lo Stato deve creare le condizioni affinché si facciano. Perché si investe poco volentieri nel nostro Paese? In primis per le tasse alte, ma è chiaro che questo non può stare nel Pnrr perché la riforma deve essere mirata al lungo periodo. Ma burocrazia e lentezza della Giustizia sì che sono nel documento, attraverso semplificazioni – sulle quali occorre andare avanti – e digitalizzazione (per la quale è previsto il 20% delle risorse del Pnrr)”.
Toccato pure il capitolo Giustizia: “Io credo – le parole di Cottarelli – che la riforma Cartabia vada bene, pur non affrontando certi temi, ma l’impegno per velocizzare i processi c’è”.
Ultima riflessione sul Governo: “Cosa succederà nel momento dell’elezione del nuovo presidente della Reppublica? Io penso che sia giusto che l’amministrazione Draghi possa lavorare fino al 2023, proprio per l’importanza delle riforme cui si sta dedicando”.
PICHETTO FRATIN: “OLTRE IL PIANO MARSHALL”
“Il Piano Marshall attualizzarlo oggi peserebbe circa 90 miliardi: il Pnrr è ben oltre”: così il vice ministro Pichetto Fratin ha invece iniziato il proprio intervento.
Secondo il senatore, “la difficoltà vera è stato pensare al futuro rispetto al contingente. Noi dobbiamo far crescere competitivamente l’intero Paese. E sul processo di formazione delle idee qualche difficoltà c’è: in questa regione ad esempio sono stati presentati 2.800 piani, ma mi dicono che 2.500 non erano compatibili con gli indirizzi del Pnrr…”.
Competitività significa pure far crescere l’intero Paese: “Giusto investire sulle grandi opere per il Sud, ma occorre far sì che la ‘locomotiva Nord’ non si fermi. La sfida è forte: dobbiamo spendere tutti questi soldi, ma la nostra storia dice ad esempio che sulla programmazione dei fondi europei 2014-2020 ne abbiamo utilizzati la metà. Ecco la partita da vincere, dallo Stato centrale ma anche dalle imprese. E non è pensabile andare avanti con il blocco dei licenziamenti: occorre far crescere il capitale umano affinché possa essere utilizzato e professionalizzarsi su altri fronti”.
AVANZI: “PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTE”
“La speranza di veder arrivare risorse così ingenti deve essere accompagnata dalla finalità di esser spese bene”: il rettore dell’Upo, Gian Carlo Avanzi, ha le idee chiare. E tende la mano.
”L’Upo ha idee innovative al riguardo: abbiamo fondato la nostra missione sul territorio tra Alessandria, Vercelli e Novara. E l’esempio che abbiamo dato di ‘ascensore sociale’, di sviluppo per quest’area vorremmo fosse imitato da sindaci e istituzioni affinché si faccia massa critica. Non possiamo pensare di avere una crescita ‘di campanile’, ma dobbiamo pensare a progetti che vadano oltre il locale. Noi laureato 37mila persone in vent’anni e per oltre il 70% rappresentavano il primo laureato in famiglia”.