“Cuore, cervello, convinzione”. Per la finalissima
Longo: "Conterà l'interpretazione. La spinta dei tifosi, a cui vogliamo regalare una grande gioia
ALESSANDRIA – Il cuore e il cervello: il mix di Moreno Longo per la partita più attesa, più carica di tensione e di emozione, più difficile e più bella. Quella che toglie il sonno ai tifosi e fa salire l’adrenalina. Anche al tecnico, sicuramente, ma riesce a concedersi una battuta. “Certo che so che questa è l’ultima conferenza stampa prepartita. Segno che sono ancora lucido e consapevole. La condizione per preparare, insieme, la gara“. Già, insieme: l’allenatore e i suoi uomini, e il gruppo squadra allargato, perché è l’atto finale di una stagione che aspetta ancora un nome per la B, e quel nome uscirà dal Moccagatta.
Nei primi 90 minuti ci siamo visti da vicino: il Padova recupera alcuni elementi, anche noi potremo variare qualcosa
DENTRO LA GARA
I primi 90 minuti, “la finalina” come la chiama Mandorlini, hanno consegnato indicazioni tattiche, “ci ha insegnato a stare dentro la partita, a leggere i diversi momenti . Una interpretazione che ci dovrà appartenere anche giovedì, quando conterà il cuore, ma servirà anche tanto cervello“. Anche con la tattica, perché qualcosa cambierà nell’identità delle due squadre: il Padova recupera tre elementi (Ronaldo, Chiricò e Saber) e un cambio (Vasic) e Mandorlini potrebbe tornare al 4-3-3. Varianti, di modulo e di interpreti, su cui si capisce che Longo sta lavorando, “lo spartito potrà cambiare: da loro rientrano alcuni giocatori e noi potremo fare cose diverse. Ogni gara ha una storia a sé, non solo nello svolgimento, ma anche nell’interpretazione. Per fare le scelte si spera più giuste e un unico obiettivo: vincere”. Mettendo nel conto della finale secca, perché questo sarà giovedì al Moccagatta, tutti i fattori che possono spostare gli equilibri, “la parte tattica non è la sola importante“, anche la psicologia, anche la tecnica. “Dovremo fare scelte in funzione di quella che sarà la gara“.
Dalla partita a scacchi, alle mosse da battaglia, in cui questa volta servirà essere più strateghi che maestri della scacchiera. Non nomina mai il suo avversario diretto, quando si sofferma su moduli e scelte Longo dice solo “l’altro allenatore”. Non è sfuggita a nessuno quella frase “nano, pensa a giocare” partita dalla panchina del Padova nei confronti di Chiarello, che ha fatto arrabbiare l’allenatore dei Grigi. Anche questo duello, Longo – Mandorlini, sarà cruciale in un confronto che, sul pronostico, mette d’accordo molti allenatori, anche alcuni ex, “partita apertissima”.
Conterà la componente emotiva, benzina per far viaggiare a mille i motori
UN GIORNO IN PIU’
Per tutte e due le squadre un giorno in più per smaltire le fatiche e ritrovare freschezza, anche se il finale in crescendo dei Grigi è un segnale importante. “Le 24 ore in più sono importanti, per tutte e due le squadre, perché siamo alla sesta gara in diciotto giorni. Ho visto equilibrio dal punto di vista fisico, ma è la componente mentale che può fare la differenza, fa girare le gambe di più e meglio. Dovranno andare a mille e le motivazioni, e la testa, sono la benzina“. Più ancora che i moduli conta la convinzione. E l’Alessandria ci crede, come chi la mette in campo, capace di spostare attenzione solo sui Griigi. “Concentrati su di noi, con entusiasmo, con voglia.con fiducia. L’interpretazione, quella, può fare la differenza, dobbiamo essere sempre pronti a creare, e sfruttare l’occasione importante. Pronti anche a capire cosa farà l’avversario, per impedirlo, e cosa il Padova ci permetterà di fare“. Questo conterà, anche nel modellare l’undici titolare e il ruolo di chi partirà dalla panchina. E non sarà certo la possibilità degli eventuali rigori a determinare la formazione. “Immaginare cosa potrà essere lascia il tempo che trova: a volte le gare si preparano in un certo modo e poi lo svolgimento è diverso. E, in quel caso, conterà la capacità di adattarsi. Conta mettere in campo la migliore formazione per vincere nei 90 minuti.“
CON LA GENTE DEL MOCCA
Una gara secca, “in cui si parte alla pari per giocarsi la promozione“. Con 1000 sugli spalti e almeno duemila e più fuori. “Avere i tifosi sarà bellissimo, uno stimolo in più. Da parte loro grande calore, da parte nostra il massimo impegno per regalare loro questa grande gioia”.
Domani rifinitura e poi ognuno a casa propria. “Non cambieremo le nostre abitudini, come in tutte le gare nel campionato. Non per scaramanzia, ma perché è la scelta che ci ha permesso di arrivare fino a qui“.