Frediani – Stanco, il gol del riscatto
Casarini è 'gigantesco', Arrighini il bomber fino all'ultima energia
ALESSANDRIA – Quattro anni dopo, l’Alessandria è di nuovo in finale. Un risultato strappato “con le unghie e con i denti, di volontà ancora prima che di gioco“, come sottolinea Moreno Longo. Con la capacità e la convinzione di ognuno di essere davvero Grigio e pronto e deciso a dare il suo contributo per allungare un sogno. Che è di tutti, eliminando una squadra a cui il club grigio ha rivolto complimenti sinceri sul sito ufficiale. Battaglia sul campo, lealtà e corretteza fuori: ben altro clima rispetto a quello che si è respirato nel doppio confronto tra Padova e Avellino e che, però, bisogna essere pronti ad affrontare dalle prossime ore.
LEGGI QUI IL TEMPO REALE DI ALESSANDRIA – ALBINOLEFFE
GUARDA QUI LE IMMAGINI DEI GRIGI, IN CAMPO E SUGLI SPALTI
PISSERI – Reattivo: incolpevole nelle due azioni sfruttate dall’Albinoleffe per segnare, dimostra di essere pronto e attento nella conclusione di Petrungaro nel supplementare. Con l’Alessandria impegnata a rimontare l’azione parte spesso da lui, che gioca alto e comanda: 6
PRESTIA – Gladiatore: fa la lotta su tutti i palloni contro avversari che potrebbero dargli metri in velocità. Esce spesso palla al piede dal suo settore di campo per andare ad aiutare i compagni anche nella fase di spinta, è solido ancora di più quando, con l’ingresso di Frediani, la difesa passa a 4: 6.5
DI GENNARO – Aereo: non c’è palla alta che non sia sua, nei duelli soprattutto con Cori, che non gli risparmia qualche colpo (restituito). Interventi puliti e decisi, quando l’Alessandria è impegnata a rimontare si sgancia in avanti e, rapidamente, corre all’indietro per riprendere la posizione: 6.5
MACCHIONI – Altalenante: ha bisogno di qualche minuto per trovare il passo dopo settimane senza gare vere. Sembra riprendersi con il passare dei minuti, ma dimostra, a tratti, di avvertire la pressione e la responsabilità. E si inceppa nell’azione del raddoppio dei bergamaschi, quando Tomaselli lo lascia sul podto: 6
FREDIANI – (dal 30’st) Suggeritoere: il cross, perfetto, per la testa di Stanco gli consegna la metà del merito per un gol pesantissimo e lo ripaga di una stagione stregata per lui, in cui è ripartito più volte con decisione. Come è successoin 45′ in cui permette di cambiare l’assetto tattico, svolta decisiva: 6.5
MUSTACCHIO – Duttile: fa più di un ruolo in 120 minuti, compreso il quarto di difesa, che gli riesce anche bene, perché quando c’è classe non ci sono ruoli che non si possono interpretare, con il sacrificio. L’esempio di uno che non molla mai. Peccato per il cartellino, che gli farà saltare la prima finale: 6.5
CASARINI – Monumentale: sembra costretto a lasciare il campo dopo mezzora e, invece, resiste, gioca con una fasciatura alla coscia, e svolge un lavoro enorme, per quantità e qualità, abbassandosi quando serve, chiudendo e impostando, diga e suggeritore. Una gara in crescendo, fino al 120′: 7.5
BRUCCINI – Solido: l’esperienza, la determinazione, la malizia a bilanciare la rapidità di chi spesso si trova di fronte in mezzo. Anche suggeritore, perché la palla che mete sui piedi di Eusepi è la somma delle qualità di un giocatore che, spesso ‘morde’ il pallone per riconquistarlo: 6.5
CELIA – Adattabile: certo, rispetto ad altre gare, fatica a saltare l’uomo e questo limita gli effetti delle sue progressioni. Però quando Longo gli chiede di abbassarsi, dimostra di essere cresciuto nella fase di copertura. E Tomaselli non scappa più: 6.5
DI QUINZIO – In crescendo: nella prima parte della gara fatica, a volte, ad entrare nelle trame, lui che dovrebbe ispirarle, anche giocando tra le linee. Però dal suo piede parte la punizione, ben battuta, che dopo un rimpallo, diventa assist per il primo pareggio e poi, dopo il cambio di modulo, cresce, tiene molti palloni, mette esperienza e la capacità, dopo il pareggio, di nascondere il pallone: 6.5
CORAZZA – Sacrificato: non è la posizione più adatta alle sue caratteristiche e fa un po’ fatica a reggere palla e poi diventare pericoloso. Ci prova in un paio di occasioni, si mette al servizio dell’idea tattica, non molto pericoloso, ma votato alla causa: 6
EUSEPI (dal 24’st) – Pesante: per il peso che aggiunge a un reparto pesnato per provare a sorprendere gli avversari e che, invece, nella rimonta, ma bisogno di più sostanza e più presenza per occupare l’area. Pericoloso nel finale del primo supplementare, quando però non aggancia, come vorrebbe (e potrebbe) il pallone in profondità di Bruccini: 6
ARRIGHINI – Bomber: tre gol in tre gare, il più pericoloso dei playoff. L’azione del primo pareggio è da rivedere per come riprende un rimpallo, fa il movimento che manda in tilt il muro dell’Albinoleffe e poi infila Savini. Si spende moltissimo, lo fermano solo i crampi nel primo supplementare: 7.5
STANCO – (dall’6′ pts) Decisivo: il destino restituisce ciò che a volte toglie e lo fa nel momento che conta: pochi spezzoni in campionato, ma sempre pronto. Due minuti prima del pareggio ‘stoppa’ un tiro gol di Casarini, ma si riscatta con un colpo di testa da vero attaccante. Imparabile. Che vale la finale: 7