“Con le unghie e con i denti. E con il cuore”
Longo: "Il Padova è considerata la favorita, ma noi crediamo nelle nostre qualità"
ALESSANDRIA – Saper leggere le partite e cambiarle in corsa è una grande qualità. Senza freni e senza remore anche nel modificare una identità tattica costruita gara dopo gara. La finale è, anche, di Moreno Longo e della scelta della difesa a quattro, come la è di una squadra che nella gara più difficile, volte giocata sotto ritmo, è andata a prendersi la finale con le unghie e con i denti. Come sottolinea proprio il ‘condottiero’, come lo chiamano i tifosi. Tifosi che, anche togliendo gli striscioni a fine gara, continuano a urlare il suo nome.
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Non si può essere sempre belli, ci sono gare in cui bisogna sapersi sporcare. I ragazzi lo hanno fatto benissimo
“Abbiamo vinto con il cuore una partita che non ho mai pensato fosse facile. A un certo punto le energie erano quasi finite e ci ha sorretto la volontà. I ragazzi sono stati fantastici, non hanno mai mollato, dal 1′ al 120′ e oltre. L’Albinoleffe è stato esattamente come lo avevamo immaginato: sornione, concede poco e capitalizza, con cinismo, le occasioni che riesce a costruire. La felicità per la finale conquistata è, anche, soprattutto, per lo spirito da battaglia“. Da squadra di C che vuole vincere la categoria. “Non si può essere sempre e solo belli. Bisogna sporcarsi e in questo risultato c’è la grande prova di orgoglio della squadra: questa finale ce la siamo conquistata con le unghie e con i denti”.
IL DESTINO DI STANCO E FREDIANI
Il destino, spesso, è strano. E premia anche chi potrebbe sentirsi un po’ messo da parte dalla sorte. Come Frediani e Stanco, il suggeritore e il finalizzatore del gol che manda i Grigi a lottare per la B con il Padova. “Sono contento, prima di tutto per loro. Frediani ne ha passate di tutti i colori, infortuni ins erie e covid. E Stanco è esemplare, si è sempre allenato con una professionalità incredibile: ero sicuro che non poteva finire una stagione senza lasciare un segno importante. Mi riempie di gioca il fatto che, con il suo gol ci ha portati in finale: Francesco lo merita“.
COSI’ SI LOTTA
E’ proprio il caso di dire: il cuore oltre l’ostacolo, anche nei momenti di appannamento, di timore che una avversaria organizzata e libera nella testa potesse ribaltare il punteggio e la qualificazione a suo favore. “Insisto, la squadra ha lottato, sempre e nei momenti di difficoltà ha saputo soffrire ed è andata oltre. C’è da considerare la formula, che mette davanti partite ogni tre giorni e bisogna essere abituati: l’Albinoleffe ne ha giocate più di noi eppure nel secondo tempo sembrava aver alzato il ritmo. C’è una componente mentale di chi ha nulla da perdere da un lato e, dall’altro, la responsabilità di vincere per forza: nell’analisi di una gara tutto questo va considerato. I playoff sono belli anche per questo, perché tolgono gli equilibri delle partite normali e ci possono essere momenti in cui la condizione fisica, e mentale, non ti supporta e la soluzione è solo nel carattere. Ci teniamo stretta questa grande prestazione, con queste qualità che sono fondamentali per andare avanti“.
Il cambio tattico, con la difesa a 4, ci ha portato benefici importanti. Abbiamo alzato il baricentro e l’aggressività
Il contraccolpo psicologico di andare due volte sotto avrebbe potuto pesare molto. “Sapevo bene e lo avevo detto, che un gol dell’Albinoleffe avrebbe potuto rompere gli equilibri mentali e psicologici di una squadra, come la squadra, che inconsciamente, poteva anche pensare di portare a casa la qualificazione solo con il pareggio. Bravi i ragazzi, a recuperare dopo il primo gol degli ospiti e, anche dopo la seconda, a non disunirsi. Avevamo previsto anche uno scenario come questo e il nostro obbligo di navigare anche in acque difficili: i ragazzi lo hanno fatto”.
Con una nota su Casarini, che alla mezzora del primo tempo si è avvicinato alla panchina e ha chiesto l’intervento dello staff medico (e Gazzi si è alzato dalla panchina per il riscaldamento) e poi ha resistito per 120 minuti monumentali.”Federico ha dato tutto e anche di più, per sacrificio, volontà, abnegazione. Ha gestito anche il problema, lo abbiamo monitorato attraverso le sue sensazioni”.
LA SVOLTA TATTICA
Passare alla difesa a 4, e al 4-2-3-1, è stata una mossa azzeccata. “E’ stato un passaggio importante, che ci ha portato tanti benefici. Ha alzato il baricentro, ci ha resi più aggressivi, ha messo dentro alla manovra giocatori bravi nell’uno contro uno. Anche Di Quinzio si è espresso come sa, Frediani pure, Stanco ha usufruito delle loro giocate, e abbiamo lavorato meglio anche sui riferimenti in fase difensiva”. Con Mustacchio e Celia che si sono adattati subito. “Hanno lavorato bene anche come terzini, sia in fase offensuva che difensiva, hanno dato equilibrio e spinta. Non era facile adattarsi a un cambio di modulo, la squadra lo ha fatto molto bene”.
LA FAVORITA PADOVA
Adesso il Padova: domenica 13 all’Euganeo, giovedì 17 al Moccagatta, con ogni probabilità sempre alle 18 (alle 11 di oggi è prevista la riunione in Lega per definire i dettagli della finale) “Cosa penso del Padova? Era la favorita del suo girone, ha dilapidato un vantaggio importante, ma è una delle squadre più attrezzate nei tre gironi. Affrontiamo quella che è considerata anche la favorita dei playoff, ma noi andiamo a giocarci le nostre carte perché crediamo nelle nostre qualità“