“Più cattiveria sottoporta. Così non basta ancora”
Longo: "I pronostici? Non mi interessano, a volte fratti ad arte per alzare la pressione"
ALESSANDRIA – Le amichevoli servono per crescere. E si cresce correggendo i difetti o, come spiega Moreno Longo, “migliorando i concetti“. Il test con l’Albese, al netto del risultato e della doppia differenza di categoria, deve insegnare ad attaccare una squadra in spazi chiusi. “E’ stato il tema tattico e noi dobbiamo cercare il miglioramento proprio quando gli spazi sono molto ridotti e, addirittura, mancano. Sta a noi crearli, in ampiezza e in profondità, ci servirà saperlo fare perché potremo ritrovare questo atteggiamento nei playoff o in una avversaria di pari categoria. Situazioni che possono determinare difficoltà – insiste l’allenatore – e noi dovremo opporci con quaiità e impegno Abbiamo ben chiaro su cosa dobbiamo insistere e come dobbiamo rispondere”.
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Questa gara ci deve insegnare a fare gioco anche quando gli avversari fanno molta densità al limite. Dobbiamo insistere sul ritmo e sulla circolazione della palla
FINALIZZARE DI PIU’
In gara Longo ha visto “un atteggiamento volitivo, a tratti anche buone cose, con qualità e idee. Si poteva fare meglio? Assolutamente sì, e mi riferisco alla finalizzazione e alla cattiveria sottoporta, che non mi soddisfa ancora. Perché quando si creano tante situazioni, come è successo oggi, il punteggio deve essere ancora più ampio e più netto”. L’ìmpressione, è quella di una manovra e di un gioco più lento nella prima mezzora e, invece, con più intensità e un fraseggio più sciolto, soprattutto nel secondo tempo. “E’ vero, fino alla mezzora si doveva essere più fluidi nella circolazione della palla, per muovere gli avversari più velocemente, anche da un lato all’altro del campo, e cercare giocate sia dentro, sia in ampiezza. In questo modo, la qualità della giocata stessa, la lettura della situazione avrebbero dovuto fare la differenza. Ecco perché insisto molto, con i giocatori, sulla circolazione della palla, arma da sfruttare per aprire gli avversari che, quando si chiudono fanno densità al limite, creando pochi varchi“.
All’appello ha risposto un Casarini già vicino alla versione ‘pre covid’, e pure Eusepi e Frediani già in palla. “Un tempo per l’attaccante, mezzora per il centrocampista: per loro è stata una tappa dopo qualche allenamento individuale, il lavoro ritrovato dentro il gruppo e, ora, appunto, questo spezzone costruttivo. Hanno ancora bisogno di tempo per rivederli nella migliore condizione: ho la convizione – insiste Longo – che nei prossimi dieci giorni risuciremo ad alzare il livello delle prestazione”.
Soddisfatto per Stanco: deve impare ad avere più fiducia in se stesso
FINALMENTE STANCO
In una gara in cui tutto l’attacco ha lasciato il segno, da annotare, in positivo, il primo gol di Stanco. “Sono contento per lui, il gol alle punte fa sempre bene. Mi auguro che dia a Francesco autostima per lavorare ancora di più e meglio di quanto già fa durante la settimana. E’ un ragazzo a cui si può ribadire l’importanza di ‘sporcarsi’ di più e andare a prendere una palla che può sembrare più difficile. Come ha fatto nell’azione della nostra terza rete: ha attaccato il primo palo bene, ha girato una palla non semplice. Le qualità le ha, deve solo imparare a credere di più in se stesso e lavorare di più sulla sua fiducia”.
Sugli spalti anche Gazzi, molto tirato. A quando il rientro a tempo pieno suo, di Corazza e Poppa? “Martedì, alla ripresa, dovrebbero uncrsi alla squadra, e già nella prossima amichevole daremo uno scampolo di partita anche a lui e ai due compagni tornati negativi. Ale è un professionista così serio e di alto livello, che ha gestito al meglio i dieci giorni di stop obbligato e si è presentato ‘tirato’ e determinato“.
VERSO IL 30 MAGGIO
Come sarà il count down? Da martedì inizierà una settimana molto simile al programma ‘tipo’ del campionato. “Inseriremo ancora due amichevoli, una giovedì e un’altra domenica. Dobbiamo tenere l’intensità sempre molto alta, diminuendo un po’ i volumi, per avvicinarci alla brillantezza. E approcciare l’ultimo tratto verso il debutto con una programmazione normale, come ogni vigilia di gara che conta”.
Lo ‘sport’ di questi giorni di attesa, da parte di alcuni addetti ai lavori, è divertirsi nei pronostici, e più d’uno indica l’Alessandria come favorita. Voci che disturbano o verso le quali c’è indifferenza? “Non le ascolto e non mi interessano. Se ci sono è perché l’Alessandria ha fatto qualcosa di straordinario prima, una rimonta strozzata sul finale, ma ha dato un segnale forte. Sono solo chiacchoere e qualcuno ci gioca anche per mettere pressione. Noi, però, siamo abbastaza navigati da non credere a quello che dicono gli altri, ma invece, sapere bene ognuno è impegnato, singolarmente, fare il meglio possibile, I playoff sono uina formula diversa, una storia a parte: andiamo avanti per la nostra strada senza pensare a voci che non hanno grandi basi“.