Troppi assenti all’appello più importante
Difesa fragile, attacco senza peso. Nell'uno contro uno il Como domina
COMO – Tre sufficienze. Neppure così piene. L’Alessandria si boccia da sola, il Como ne approfitta per abbassare i voti degli avversari e alzare i propri, quel tanto che basta per andare diretto in B. I lariani ritrovano le energie, fisiche mentali, che sembravano aver perso da un mese e mezzo a questa parte, ma certo i Grigi li aiutano in questo compito che non era per niente facile. Coraggio e personalità, aveva chiesto Longo: qualità determinanti per la rincorsa, mancate all’ultimo ostacolo. Da parete dei giocatori che non avrebbero dovuto temere una gara del genere e, invece, l’hanno vissuta con una inspiegabile paura. Facendo il gioco di chi ha scelto di stare chiuso, ripartire e colpire.
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PISSERI – Presente: uno dei pochi, tradito dai suoi nei due gol, tiene aperte la gara con un miracolo neol recupero. Nell’ultimo quarto ‘ora, fa il giocatore di movimento aggiunto per provare ad aiutare la sua squadra. Che, però, non ha tanta determinazione come lui: 6
BELLODI – Colpitore: fa un errore enorme nell’azione del vantaggio lariano, quando marca da dietro Gabrielloni e gli permette di colpire liberamente. Si fa perdonare andando lui a segnare (è suo il gol, che il distratto commentatore della Rai cataloga come autorete), prova anche a proporsi nella ripresa, ma senza esito: 6
DI GENNARO – Incerto: non è da lui perdersi l’uomo, e nell’azione dei due gol comaschi, invece, è tutt’altro che impeccabile. Alterna anticipi efficaci a momenti di appannamento che confermano la giornata sbagliata del reparto arretrato: 5.5
PRESTIA – Insicuro: sembra un under alla sua prima gara importante. E’ frenato, si fa saltare spesso anche quando prova ad aiutare Celia a contenere Terrani. Scivola pure nell’azione del raddoppio e quando prova a salire, nella ripresa, le aperture sono fuori misura: 5
MORA – Inconcludente: sostituire un Parodi trasformato dalla cura Longo (e dal 3-4-3) non è facile, ma l’esterno fa molto poco per dimostrare di meritare il posto da titolare. Impegno anche accettabile, spunti forse uno e neppure cpsì limpido e pericoloso: 5
DI QUINZIO – (dall’11’st) Suggeritore: dei cinque cambi è l’unico che aggiunge qualcosa, in meglio, alla manovra. E’ suo il pallone in profondità che mette Frediani davanti al portiere, ma anche un traverso che la difesa allunga con affanno in angolo. Almeno ha palleggio e vede il gioco. Non sempre supportato a dovere: 6.5
GAZZI – Volenteroso: è anche fra i più aggressivi, in mezzo, ma le chiusure non sono sufficientemente efficaci e da controlli non impeccabili nascono anche ripartenze del Como. Qualche apertyra discreta, grande impegno, ma rimo non altissimo: 5.5
GIORNO – (dal 19’st) Impegnato: ce la mette tutta, e rispetto ad altre prestazioni anche su di lui di incomincia a vedere il lavoro di Longo. Ma è ancora poco e due conclusioni, una con intervento di pugno di Facchin, sono il suo bottino. Fin troppo contenuto: 5.5
BRUCCINI – Intermittente: va a sprazzi, a tratti cerca di far salire la squadra con aperture, ma poi si smarrisce nella rete dei centrocampisti avversari e arriva spesso in ritardo sulle seconde palle. Il giallo e il calo alla distanza incentivano il cambio: 5.5
CHIARELLO – (dal 29’st) Limitato: una conclusione, centrale, è il prodotto di quasi 20 minuti in cui prova ad aggiungere vivacità, ma le buone intenzione non si traducono in fatti perché è poco lucido e un po’ troppo nervoso: 5.5
CELIA – Fuori fase: Non difende, e quindi manca in copertura, sempre ad inseguire Terrani che viaggia il doppio. Ha colpe nell’azione del raddoppio, ma ancora di più nell’opportunità per il pareggio, colpendo malamente un pallone da toccare in rete: 5
MUSTACCHIO – Impalpabile: è da Sesto San Giovanni che è in flessione evidente e non riesce a incidere praticamente mai. Gira a vuoto, spesso anticipato, mai uno spunto degno di nota, una sola conclusione fuori dallo specchio della porta: 5
FREDIANI – (dal 19’st) Recuperato: è l’unica nota positiva nella sua scheda di giornata, il rientro dopo il secono infortunio. Ha una opportunità enorme, a tu per tu con Facchin, e non sa sfruttarla: 5.5
EUSEPI – Neutralizzato: non riesce neppure a essere il solito motivatore della squadra, che quasi mai aiuta a salire. Un paio di guizzi prima del vantaggio, poi su di lui il Como raddoppia e Solini o Crescenzi, a turno, lo anticipano: 5
CORAZZA – (dal 29’st) Invisibile: dovrebbe, con la maggiore freschezza, provare ad alzare la pericolosità di una squadra riversata nella metacmpo avversaria. E, invece, sparisce in fetta e non c’è una conclusione almeno apprezzabile: 5
ARRIGHINI – Leggero: qualche accelerazione nel primo tempo, è l’unico che cerca ripartenze, peraltro quasi sempre limitate. L’azione del raddoppio nasce da un suo appoggio sbagliato, con l’Alessandria in avanti, che fa scattare Gatto. Nel secondo tempo quasi non si vede più: 5