“Contano i prossimi 90 minuti. Senza fare calcoli”
Longo: "La sfida con il Como passa attraverso quella di domenica". Il tecnico contro il rinvio della Pro Vercelli
ALESSANDRIA – 270 minuti? No, contano i primi 90, contro la Pergolettese. Moreno Longo è convinto che la concentrazione, adesso, non debba andare oltre la gara di domenica sera al Moccagatta, “la partita con il Como ha un senso se i presupposti della sfida con la Pergolettese sono positivi. Inutile, adesso, concentrarci su qualcosa che diventerà centrale solo se, domenica, faremo ciò che dobbiamo e, cioè, se avremo continuità di atteggiamento, di rendimento e di risultati contro la Pergolettese”.
Però la classifica invita a sognare o, almeno, a guardare oltre. “La tentazione di fantasticare ci può essere, non lo nego, ma in questo momento sarebbe controproducente: serve, invece, stare ben dentro ogni tappa, tre gare possono sembrare poche, ma possono anche essere molto lunghe. Per questo dovremo essere pronti, e bravi, ad affrontare e superare un ostacolo alla volta”. Cosa servirà, soprattutto? “Consapevolezza dell’importanza della partita, concentrazione, ma anche serenità, la condizione migliore per esprimere le qualità che questo gruppo ha, per questo finale di campionato”.
FREDIANI? QUASI Sì
Squadra molto concentrata, per nulla distratta dal risultato di Olbia. Senza bisogno di sollecitazioni, perché l’impegno, anche su questo Longo insiste, è totale. Anche squadra in salute, alla vigilia della rifinitura di domani. “Una buona settimana di lavoro, da confermare sul campo“. Tutti disponibili, quasi sicuramente anche Frediani sarà convocato. “Prenderemo una decisione domani, insieme al giocatore. Ma Marco ha lavorato bene, e le sensazioni, mie, dello staff e del ragazzo sono positive. Sono fiducioso“.
PERCHE’ UN ALTRO RINVIO?
La corsa promozione ha una terza protagonista, la Pro Vercelli che, però, dopo la gara con il Lecco dell’11, salterà anche quella di domenica a Pontedera, decisione preesa dalla Lega Pro sulla base della documentazione inviata dall’Asl (i casi di positività sarebbero almeno 7). Recuperi fissati il 21 con il Lecco e il 28 con la formazione toscana, dunque oltre la penultima giornata e a quattro giorni prima dell’ultima, oltre i termini indicati dalla Lega stessa. Longo non ci sta, e non nasconde le sue critiche. “Almeno le ultime due gare non si toccano mai, meglio le ultime tre. E’ una scelta di cui tutti prendiamo atto. Personalmente non la condivido”.
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Non ho ancora deciso la formazione. Casarini in difida? Giochiamo la gara più importanti, non si fanno calcoli
DOPO I LARIANI
Ormai sta diventando quasi una regola, l’Alessandria in campo sempre dopo la fine dell’impegno del Como. Succederà anche domenica, i lariani a Livorno alle 17.30, i Grigi al Moccagatta alle 20.30. Una condizione che ,a parte il primo tempo a Sesto, però non ha mai condizionato. “Mi auguro che proprio i 45′ iniziali con la Pro Sesto abbiamo insegnato, una volta di più, alla squadra che è dal 1′ che energie, attenzione, intensità sono indispensabili, contro chiunque. Nessun altro pensiero, nessun calcolo. Non andiamo oltre con la testa, non serve: ci penseremo dopo, avremo tempo per farlo”.
Lo stadio vuoto è una penalizzazione per noi. L’entusiasmo dei tifosi è un grosso aiuto nella rincorsa
INSIDIA PERGOLETTESE
Anche perché lo impone una gara ostica, e Longo, che ha rivisto i video dell’andata, è rimasto colpito dalla fatica dell’Alessandria e da un risultato ben oltre i meriti effettivi. “Credo che mai i Grigi siano stati così in difficoltà contro una formazione che ha ottimi interpreti in fase offensiva, fuori casa ha conquistato risultati importanti (cvome il 4-2 con la Juve U23, ndr). Ha un obiettivo alto, come noi, cercherà al Moccagatta punti per il suo ragiardo. Come sempre, però, le nostre motivazioni dovranno essere superiori”.
NESSUN CONDIZIONAMENTO
Se la sfida con la Pergolettese “è la più importante poer noi in questo momento”, è logico che Longo non si faccia condizionare da nulla, neppure da un giocatore fondamentale come Casarini in diffida. “La formazione la deciderò dopo l’ultimo allenamento e meditando come sempre ogni scelta. Ma certo in questa decisione non peserà alcun condizionamento. Non faremo calcoli: lo ribadisco, in questo momento si pensa solo a domenica, che è ciò che conta. La sfida con il Como passa attraverso quella con i cremaschi”.
IL PUBBLICO? UN AIUTO
In città cresce l’attesa, la squadra sente il calore della gente. E non avere avuto il pubblico è stata una penalizzazione. “L’entusiasmo della gente sugli spalti avrebbe aiutato la rincorsa. Se avessimo avuto i tifosi, anche nei momenti bui mi sarei aspettato uno stadio maturo, almeno dal 1′ al 90′, perché il tifoso sostiene la sua squadra e non la mette in difficoltà. Non fosse stato così, sarebbe toccato a noi essere ancora più bravi a gestire la pressione esterna. Ho sempre pensato che, per esprimersi a certi livelli bisogna svere le spalle larghe, andando oltre i i periodi difficili”