Gravi insufficienze: si salva nessuno
Difesa lenta e infilata, centrocampo inesistente, attacco non pervenuto
PIACENZA – Si salva nessuno dalla prova più brutta nella partita più importante. L’Alessandria doveva dimostrare di avere continuità, di aver corretto i difetti ed eliminato le fragilità.Invece ne ha mostrati di nuovi, limiti inaccettabili per un organico che dovrebbe strapazzare il Piacenza e, invece, Stucchi fa una sola parata degna di nota, al minuto 39 del secondo tempo. L’atteggiamento dei Grigi è quello di chi si sente così bravo e superiore da non dover macchiare la maglia di sudore. La lezione è severissima e giusta: l’ultimo treno è passato e l’Alessandria è rimasta di nuovo a terra.
LEGGI QUI IL COMMENTO SULLA SCONFITTA
LEGGI QUI IL TEMPO REALE DI PIACENZA – ALESSANDRIA
PISSERI – Ingannato: nell’azione del gol lo inganna un rimbalzo della palla sul terreno gibboso, ma anche una certezza come lui palesa comunque insicurezza, contagiato dalla negatività diffusa: 5.5
PRESTIA – Lento: come se qualcosa, o qualcuno, lo trattenesse al momento degli interventi. Viaggia con una marcia bassa, è poco incisivo, fatica a impostare spesso deve rincorrere: 5.5
DI GENNARO – Compassato: di solito è uno che comanda, invece i movimenti sono pochi, anche prevedibili, con un affanno nelle chiusure che non è da lui: 5.5
SINI – Superato: le palle inattive sono tutte sue ma, a parte una punizione di poco sulla traversa, nessuna è davvero utile per i compagni in area. Rimedia un cartellino giallo evitabile, perché in fase di copertura, anche se non oberato di lavoro, è incerto: 5
CHIARELLO (dal 16’st) Inconsistente: se deve contribuire a cambiare l’assetto tattico, alzando il baricentro, proprio non riesce e si smarrisce nell’incostenza generale: 5
PARODI – Colpevole: non è l’unico, ma sicuramente è il primo che potrebbe fermare la ripartenza del Piacenza e non lo fa. Così come, sistematicamente, non gli riesce quasi mai di saltare l’uomo. Un limite enorme per uno che fa il quinto nel 3-5-2: 5
BRUCCINI – Assente: in tutti e due i ruoli che Longo gli assegna, perché da mezzala non si inserisce e non segue l’azione e da regista non imposta. Non basta una conclusione insidiosa per evitare una insufficienza: 5
GIORNO – Inutile: eppure un regista è sempre indispensabile. A condizione di fare la diga e impostare, non di arrivare in ritardo sulle seconde palle, di sbagliare appoggi banali, di non riuscire a costruire: 5
CASARINI – (dal 16’st) Indifferente: che ci sia o meno, a parte due calci piazzati (uno telefonato e uno alto), quasi non ci si accorge della presenza. Mai una palla dentro affidata dagli attaccanti: 5.5
DI QUINZIO – Anticipato: gli uno contro uno sono tatbù anche per lui che, di solito, ne sa fare buon uso. Così diventa prevedibile e spesso chiuso. Pochi palloni in profondità, le invenzioni sono un tabù: 5.5
CELIA – Altalenante: rimette a nudo i difetti che, ad eccezione della gara con l’Albinoleffe, lo stanno accompagnando con allarmante costanza. Un paio di progressioni e un cross in area, un po’ pochino: 5.5
EUSEPI – Lottatore: ma con le armi spuntate. Lotta, ma spesso sono di difensori ad avere la meglio. L’uncia conclusione in porta è una fiammata alla metà del primo tempo. Pochino davvero: 5
STANCO – (dal 27’st) Evanescente: dovrebbe garantire più presenza in area, ma entra, di fatto, una sola volta e non incide. Sembra quasi non sapere esattamente cosa fare, e vaga nella trequarti, ma senza essere coinvolto: 5
ARRIGHINI – Contenuto: parte bessimo, con quella percussione in area che potrebbe essere sfruttata meglio anche dai compagni. Resta, questa, una delle rare giocate in cui si nota, poi finisce nella ‘stretta’ di un paio di difensori, da cui non riesce ad uscire: 5
CORAZZA – (dal 27’st) Opaco: così tanto da non accorgersi quasi del suo ingresso in campo. Una sola palla buona, ma permette alla difesa piacentina di recuperare. Continua a muoversi a piccoli strappi, che non servono: 5.5