“Aggressivi e poi ansiosi. Troppo”
Però Longo sottolinea l'approccio intenso nei primi 25 minuti e la crescita nella fase difensiva
ALESSANDRIA – Ci sono gare in cui vanno bene anche i punti un po’ sporchi, purché siano tre. Lo sa bene anche Moreno Longo, come sa, il tecnico, che l’Alessandria fa ancora troppo fatica,quella sensazione di “volere, ma non potere” che è di qualcuno, ma finisce per contagiare molti.
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PERICOLOSA FRENESIA
La Carrarese che cambia modulo per cercare i duelli, tre attaccanti contro tre difensori e marcatori sui quinti ha obbligato a rivedere i piani tattici, ma non è questo, o almeno solo questo, il problema. “La squadra si è adattata in fretta: sono sincero – confessa l’allenatore – gli avversari ci hanno un po’ sorpresi con questo cambio, ma i ragazzi hanno recepito molto bene le indicazioni che sono arrivate dalla panchina”. Ma, allora, se sono stati così rapidi ad adattarsi, perché per metà del primo tempo e, a tratti, anche nella ripresa i Grigi si sono fatti schiacciare nella loro metacampo? “Perché abbiamo iniziato con intensità, l’approccio che voglio, aggredendo la Carrarese per impedirle di costruire dal basso e ci siamo creati qualche opportunità, fra cui quella da cui è nato il rigore. Poi è subentrata la paura”.
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Ecco, appunto, a rigore trasformato la convinzione e la fiducia sarebbero dovute salire e, invece, non solo non è successo, ma i Grigi si sono abbassati, anche troppo. “Ci siamo fatti prendere dall’ansia: troppo importante, per noi, questo risultato e per troppa frenesia abbiamo perso pericolosità – insiste Longo – e ci siamo fatti chiudere nella nostra area, anche se, nel primo tempo, Pisseri ha fatto una sola parata vera, su Marilungo“. Il portiere si è ripetuto nella ripresa, ancora sull’ex Monopoli. L’Alessandria, invece, di occasioni vere non ne ha avute, anche perché una manovra fluida ancora non c’è e l’impressione è che si fatichi troppo, alla ricerca di una identità ancora fluttuante e poco affidabile per manifesta incertezza.
PIU’ DIFESA
Un po’ di condizione in più si intravede (ma manca ancora molto, soprattutto la brillantezza), e potrebbe servire per alzare finalmente il ritmo. Anche la difesa è più solida e Di Gennaro, quando fa il marcatore, come oggi, e non deve impostare l’azione, garantisce solidità e spazi chiusi. “Non è tanto, e solo, una questione di reparto, ma di partecipazione di tutta la squadra alla fase difensiva: oggi si è visto, chiamatelo capacità e forza nel sacrificarsi, ma se è corale pesa”. Una difesa in cui, oltre a Macchioni, anche Bellodi ha dato forfait. “Distrazione del legamento collaterale: ha già avuto un problema al ginocchio – spiega il tecnico – e abbiamo preferito non correre rischi. Valuteremo nelle prossime ore se sarà recuperabile e pronto già per Livorno”. Che ne è di Mustacchio? “Spero di averlo giovedì, ci credo e ci conto, ma sarà una decisione dell’ultima ora e se non ci saranno le garanzie, anche solo per uno spezzone, lo aspetteremo ancora”.