“Ci sono tutti gli elementi per il processo”
Per il legale degli indagati, però, sul caso c'è stata "una eccessiva esposizione mediatica"
ALESSANDRIA – Un’ora e mezza di udienza in camera di consiglio, al termine della quale il giudice per le indagini preliminari, Andrea Perelli, si è “riservato di decidere” sulla richiesta di archiviazione, del pm Andrea Trucano, nei confronti dei tre indagati per la morte di Giovanni Iannelli, il giovane corridore di Prato, 22 anni all’epoca della tragedia, morto il 7 ottobre 2019 per le conseguenze della caduta nella volata dell’87° Circuito Molinese. Questa mattina, in Tribunale, ad Alessandria, il gip ha ascoltato Leonardo Pugi, Gabriele Terranova e Lorenzo Repetti, legali di Carlo Iannelli, il padre, che ha fatto opposizione e chiede che sia celebrato il processo. e l’avvocato Nuri Venturelli, che rappresenta Ennio Ferrari, presidente della società organizzatrice del Trofeo Bassa Valle Scrivia, Danilo Massocchi e Francesco Dottore, direttore e vicedirettore di corsa.
Ora gli avvocati attendono la pronuncia del gip Perelli, dopo aver esposto tesi e ricostruzione dei fatti
“TROPPA PRESSIONE”
Per l’avvocato Nuri Venturelli, del foro di Roma, legale della Federazione Ciclistica Italiana, “si è fatto un gran rumore e sono state sostenute tesi inesatte. Ho 73 anni, faccio questa professione da quasi 50, sono sempre stato convinto che la giustizia non debba essere mai sottoposta a pressione mediatica”. Vi aspettate la conferma della richiesta di archiviazione? “Abbiamo fiducia e crediamo nella giustizia, senza condizionamenti“. Fuori dall’aula schermaglie verbali tra Carlo Iannelli e il legale dei tre indagati, tutti presenti all’udienza.
“CHIEDO IL PROCESSO”
Carlo Iannelli insiste sulla richiesta. “Non chiedo condanne, chiedo che si vada in aula e si celebri un processo, in cui si ascoltino tutte le parti. Credo che sia una richiesta legittima e fondata, per Giovanni e per la sicurezza di tutti i corridori. Dovrebbe essere interesse anche della Federazione ciclistica italiana, che, invece, mi ritrovo come controparte”.