“Ripartiamo da qui. Ma il finale non mi è piaciuto”
Gregucci: "Io so bene quanto Eusepi sa dare al gioco e alla squadra"
ALESSANDRIA – Aveva ragione Gregucci, l’Alessandria era pronta per il derby. Più nella ripresa che nel primo tempo, quando ha sofferto un po’ nell’uno contro uno e nel giropalla della Pro Vercelli. “La squadra è stata attenta, solida, compatta. Partiamo da questa partita, aggiungiamo ancora il gioco e, anche, l’atteggiamento che questa categoria richiede”. Un successo fondamentale, con la capolista, a patto che diventi la fondamenta del campionato ‘nuovo’. E questo dipende, lo sa anche il tecnico, dalla continuità
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Quanto hanno inciso modulo e interpreti diversi? “A me non piace parlare di numeri o di moduli: oggi ho visto la nostra squadra, questo è importante. Perché il cambiamento non lo determina mai un giocatore al posto di un altro. Altro conta: lo spirito, il comportamento che la squadra ha. Non il singolo. Contano le letture delle situazioni che, a parte nel finale, abbiamo fatto bene”.
Meraviglioso Umberto
Eusepi sopra tutti: gran gol, suggerimenti, non solo per il raddoppio, battaglia su tutti i palloni, aiuto importante anche nella fase difensiva. “Conosco benissimoUmberto. Credo di sapere, meglio di tutti, come lo devo utilizzare, cosa mi può dare e cosa dà alla squadra. Perché dell’attaccante si parla quando segna, o fa segnare, ma da una punta mi aspetto un lavoro, anche nella fase difensiva, che oggi ha fatto meravigliosamente. Lo voglio riconoscere, anche se non mi piace parlare dei singoli: mi concentro sulla squadra, che ha letto in maniera solida le situazioni, si è riconosciuta in ciò che ha preparato in settimana”.
Nessuna squadra ci sta a perdere 2-0: butta il cuore oltre l’ostacolo, è prevedibile che lo faccia. Per questo noi dobbiamo essere ancora più solidi e compatti
Il corpo a corpo
Meglio la ripresa, con un’Alessandria più aggressiva. “Perché, rispetto alla prima frazione, abbiamo vinto molti duelli e questo è fondamentale. Noi dobbiamo esprimere un calcio aggressivo, e insistere sul corpo a corpo è determinante. Abbiamo rischiato meno,anche se, ripeto, voglio rivedere la gestione della fine”. Questo perché i Grigi, a suo giudizio, si sono sentiti troppo sicuri del successo dopo il raddoppio? “No, però se troviamo un avversario che butta il cuore oltre l’ostacolo, perché è sotto di due gol, noi dobbiamo essere ancora più solidi e compatti. L’esperienza mi insegna qualcosa: ci siamo ripetuti più volte che non si fanno più regali, perché perun sasso caduto a monte, rischia poi di arrivare una valanga a valle. Proprio perché lo sappiamo, evitiamolo”.