Eusepi, la punta che segna, fa segnare e difende
Prestia sicuro, Cosenza in crescita. Casarini, errore pesante
ALESSANDRIA – Serve la squadra, è vero: è fondamentale, in terza serie non basta un solo giocatore. Ma uno come Eusepi vale tanto, perché sa indirizzare la gara, gioca per gli altri prima ancora che per se stesso.
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Serve anche un atteggiamento tattico che valorizzi gli uomini a disposizione e le loro caratteristiche. Serve ragionare e scgliere, e questo vale per l’allenatore, guidati dal merito, ‘panchinando’ chi, in questo momento, non è un valore aggiunto, ma un freno: il centrocampo di oggi magari non ha impressionato, ma ha dato più sostanza. E aiuto alla difesa.
PISSERI – Attento: nel primo tempo, di fatto, due soli calci piazzati, nel secondo Rolando lo grazia, Padovan lo infila, ma prima del secondo rigore esce due volte con i pugni. Gli unici intrventi degni di nota: 6
PRESTIA – Solido: nonostante un cartellino giallo nei minuti iniziali, è sicuro negli anticipi, energico, anche suggetitore nella ripresa. Buone letture, nasconde il pallone a Romairone e poi a Borello: 6.5
COSENZA – Ritrovato: teneva molto a questo derby, finalmente poche sbavature al centro della difesa, bene sulle palle alte, grande carica alla squadra. L’unica pecca è un cartellino evitabile nel recupero del primo tempo: 6.5
MACCHIONI – Determinato: impiega qualche minuto per prendere le misure a Rolando, poi esce spesso bene palla al piede, con sicurezza. Commette una sola ingenuità, l’intervento su Padovan per il primo rigore. Da evitare, certo: gli costa mezzo voto: 6
SCOGNAMILLO – (dal 23’st) Sicuro: entra con la testa e l’intensità che servono in un finale in cui c’è da contenere il forcing finale della Pro: 6
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PARODI – Aggressivo: potrebbe essere più propositivo, perché quando riesce a saltar l’uomo, la manovra ci guadagna in velocità e incisività. Prezioso il suo contributo alla fase difensiva: 6.5
SULJIC – Presente: stenta ancora a trovare il passo dello scorso anno, ma qualche pallone in più lo conquista e lo gioca. Non è ancora una diga, ma qualche mattone lo mette, sia pur ancora alla ricerca della continuità. Suo l’angolo da cui nasce il primo gol:6
CASARINI – (dal 38’st) Scellerato: gioca poco più di un quarto d’ora e, per poco, non riapre una gara nelle mani dell’Alessandria con un intervento in area su Padovan inutile (la palla stava uscendo) e sciagurato. Fatto da uno con la sua esperinza, è ancora più condannabile: 5
CASTELLANO – Compatto: dai suoi piedi passano la maggior parte dei palloni riconquistati e sfruttati per costruir la manovra. Molto più di una valida protezione pr la difesa, prova anche la soluzione personale al tiro: 6.5
CELIA – Frenato: Gli toccano più compiti di copertura, la fase difensiva prevale su quella offeniva. Limita le sue progressioni e sovrapposizine: 6
RUBIN – (dal 7′ st) Esperto: dote molto utile, l’esperienza, per frenare i vercellesi che da quella parte salgono di più nel primo tempo e nella ripresa, invece, sono meno presenti e incisivi, grazie anche al suo contributo: 6
CHIARELLO – Sostanzioso: la posizione valorizza di più le sue caratteristiche. Corre ovunque, prova inserimenti per alzare la pericolosità della manovra. Veloce, determinato, una prova di utilità: 6.5
ARRIGHINI – Incursore: i compagni lo cercano con lanci lunghi, e calibrati, per sfruttare le sue accelerazioni centrali, che la difesa soffre. Al terzo tentativo l’esecuzione è quella giusta, da raddoppio: 6.5
DI QUINZIO – (dal 38’st) Concentrato: e altruista, aiuta la squadra a stare alta, tenendo lontana la Pro: 6
EUSEPI – Perfetto: da far vedere nelle scuole calcio come si fa largo e svetta in mezzo a cinque giocatori della Pro piazzati. Si scopre anche uomo – assist, non solo nel raddoppio. Un giocatore totale, per il grande lavoro in difesa, per come prende botte (e le dà anche) lottando su ogni pallone. Costa alla Pro tre cartellini, a conferma che contenerlo è stato quasi impossibile: 8