“Bravi i ragazzi, tutti. Sta crescendo la squadra”
"Casarini? Sta facendo bene". Ancora arrivi dal mercato? "Se ci saranno opportunità, la società sarà pronta"
ALESSANDRIA – Incontentabile? Caso mai perfezionista, “ma mi conoscete e non vi stupite se mi sono arrabbiato nell’azione dell’Olbia nel finale: non dobbiamo mai regalare nulla agli avversari. Neppure la minima opportunità. Quando parlo di atteggiamento mi riferisco anche a questo”. Quattro gol come regalo, dalla sua squadra, per festeggiare la sua partita numero 400 in panchina, alla faccia di qualche radiocronista di Cosenza, che mercoledì ha definito Angelo Gregucci “tecnico emergente”. Anche se, a pensarci bene, il verbo ‘emergere’ ci può stare: Gregucci vuole insegnare ai suoi uomini a venire fuori (finalmente) dalla categoria e quell’uno – due in 60 secondi, nel momento in cui l’avversario si è illuso di rientrare in gioco, è un segnale che anche la testa cresce, oltre alla condizione. “Con il furore agonistico e con la preparazione tattcva, che pure servono, si può anche vincere una partita, ma non bastano per un intero campionato. La differenza – insiste Gregucci – la fanno l’atteggiamento, la personalità, la capacità di leggere le gare, e il gioco degli avversari, per impedire loro di svilupparlo”. Un esempio? “L’Olbia ha un giocatore, Emerson, che batte molto bene i piazzati: se si concedono troppo palle inattive si rischia e si soffre e questo io non lo voglio. La squadra lo sa, lo sta imparando”.
Ripresa a senso unico
Se, nella fase centrale del primo tempo, all’Olbia si è concesso un po’ troppo campo – “ma gli avversari ci sono e hanno anche una buona organizzazione” – la ripresa è stata un monologo, ad eccezione del momentaneo 2-1. “Premessa, che vale la pena di ribadire: la C è una categoria difficile, con squadre che provano, in tutti i modi a sporcare la classifica. Noi stiamo crescendo, ma ci alleniamo giocando e di tempo per la cura dei dettagli, in questa fase, ce n’è poco. Però i ragazzi sono stati davvero bravi, tutti: nella ripressa abbiamo permesso all’Olbia davvero poco, siamo stati aggressivi, abbiamo fatto girare palla, siamo stati alti e abbiamo colpito”. Nonv orrebbe fare classifiche di merito, Gregucci, ma sulla grande prova di Casarini, il vero acquisto in mezzo al campo, è d’accordo. “Anche a Cosenza era stato dentro la gara come può e deve. Ha impostato, ha suggerito, ha recuperato palloni, ha contribuito a costruire l’identità della squadra. Come anche i compagni, sia chiaro, però ammetto che Federico sta facendo davvero bene”.
La C è una categoria difficile. non c’è giocatore in grado, da solo, di fare la differenza. E’ la squadra che vince o perde
Mercato aperto?
A poco più di 24 ore dalla fine del mercato, Gregucci si aspetta ancora qualche aggiunta? “Non ho mai parlato di trattative, perché è materia del ds e della società, che stanno lavorando molto bene. Negli ultimi dieci giorni giorni sono arrivati molti elementi, che io vedo quasi esclusivamente in partita, tra Coppa e campionato. Tutto previsto, nessun alibi, e sono convinto che se ci sarà una opportunità utile, l’Alessandria saprà coglierla. Non si aggiunge tanto per fare numero, mi sembra che questo mercato sia stato fatto con la testa, con i risultati che vediamo tutti. La mia idea la conoscete bene: in C non c’è un giocatore che da solo può cambiare le sorti della stagione. L’io è un ragionamento limitato, il noi porta lontano: è la squadra che vince o perde, e se ci sarà da migliorare ancora, questa società sarà pronta. Credo che tutti abbiano visto come si ragiona e si agisce da queste parti”.