Medico positivo va al lavoro? Ospedale in subbuglio
Alessandria, tampone per i colleghi e gli infermieri. Il sindacato minaccia esposto
ALESSANDRIA – Un medico del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Alessandria sarebbe ricoverato nel nosocomio stesso, dove risulterebbe sotto osservazione per capire se i sintomi accusati negli ultimi giorni siano riconducibili al Covid-19.
Per precauzione, oggi, tutto il personale medico e infermieristico che, nei giorni scorsi, ha avuto a che fare con lui sarebbe stato sottoposto a tampone.
Un provvedimento logico e necessario. Tanto più che – e questa è la notizia più preoccupante – il medico avrebbe continuato a lavorare malgrado la febbre alta (si parla di circa 38.5), la qual cosa avrebbe dovuto consigliargli perlomeno di astenersi dal frequentare un luogo di cura, dove i rischi di contrarre il virus sono certamente elevati.
C’è poi un altro aspetto: perché gli sarebbe stato consentito di entrare al Santi Antonio e Biagio, e dunque di lavorare, malgrado gli sia stata prelevata la temperatura, che – come risulterebbe – sarebbe stata ben al di sopra della soglia consentita in epoca Covid?
E’ una delle domande che si pone chi, ora, è seriamente preoccupato per le sorti di quelli che avrebbero avuto contatti col medico. Di mezzo, infatti, non ci sarebbe solo lo staff del reparto di Ginecologia e Ostetricia, ma anche le pazienti, alcune di loro in stato di gravidanza. Non va poi dimenticato che il professionista svolgerebbe anche attività in studi privati.
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Sulla spinosa questione, “Il Piccolo” ha contattato il Nursind, il sindacato che tutela le professioni infermieristiche e che è più rappresentativo nell’Azienda ospedaliera. “Se effettivamente queste informazioni risultassero veritiere – dice il segretario provinciale, Salvo Lo Presti – sarebbe veramente un atteggiamento irresponsabile, di una gravità inaudita da sanzionare pesantemente. Per quanto ci riguarda, sempre appunto che la vicenda sia confermata, Nursind adotterà ogni misura utile per tutelare colleghi e assistiti. E, se fosse necessario, si valuterà anche un esposto in procura”.
Non è la prima volta, purtroppo, che il reparto finisce nell’occhio del ciclone. Non va dimenticato, ad esempio, che manca il primario: il dottor Vittorio Aguggia, infatti, ha “solo” il ruolo di facente funzioni. Ad aprile 2018, il dottor Nicola Strobelt aveva ottenuto il posto, ma la nomina originò ricorsi in tribunale: l’allora direttore generale Giovanna Baraldi aveva infatti promosso Strobelt benché in graduatoria fosse terzo, alle spalle di Aguggia e di Davide Dealberti. Lo scorso gennaio, Strobelt ha rassegnato le dimissioni “per motivi personali”.
Certo è che il clima, all’interno del reparto dei fiocchi rosa e azzurri non è dei migliori. Ogni anno qui nascono circa 1.200 bambini.