L’estate sta finendo. Le vacanze sono finite
L’estate sta finendo, ma non è settembre e le spiagge sono ancora deserte anche se quest’anno, forse, nemmeno si popoleranno. Eppure la sensazione che le vacanze siano finite è la stessa… se non più inquietante.
Nei primi giorni di marzo, quando nell’aria c’era una possibile chiusura delle attività per contrastare l’epidemia del Covid 19, sui social e ai banconi dei bar l’atmosfera, tutto sommato, era positiva: finalmente uno “spring break” all’americana, si pensava. Ad animare “la festa”, più di altri, gli studenti: tutti a sfregarsi le mani per due settimane di stop, giunte a pennello per ingrassare quelle di Carnevale e a cavallo tra la gita dell’obbligo e le vacanze di Pasqua. Il sogno di ogni adolescente che del Sistema Paese conosce solo alcuni aspetti e nemmeno tanto bene.
La stessa superficiale gioia l’abbiamo colta in amici e conoscenti. Qualcuno addirittura felice di poter sfruttare la situazione per presentare un conto-vendetta al collega di turno, al capo o al proprietario dell’azienda. Una rivendicazione aiutata dalla provvidenza. E che bella festa che è stata fino ad ora. Spesa, corsetta, passeggiata con il cane, Netflix e videochiamate.
Eppure, oggi, passata l’ubriacatura, l’hangover sta amplificando un timore: e se questa vacanza non fosse altro che una condanna? E se questo riposo forzato non fosse altro che una sentenza di morte per molte aziende che, nel giro di poche settimane, sprofonderanno portandosi appresso migliaia di posti di lavoro? Gli adolescenti forse stanno ancora godendo di questo “dono divino”, ma gli adulti – anche quelli a cui è stata certificata la sindrome di Peter Pan – cominciano lentamente a realizzare che non potrà esserci ammortizzatore sociale così strutturato da reggere al collasso di un intero Paese.
Il dono divino è, in realtà, un’inesorabile dannazione. È la “vendetta perfetta” che si ritorce contro chi l’ha auspicata. La spesa diventerà un momento di ansia perché alla spesa sono necessariamente legati i guadagni; la corsetta si tramuterà in un vezzo per tempi migliori; la passeggiata con il cane non sarà più uno svago ma un insopportabile dovere domestico; Netflix si trasformerà nella solita minestra riscaldata e le videochiamate si diraderanno fino al silenzio. L’estate sta finendo, per ironia della sorte, senza essere mai cominciata.