Coronavirus: “Al fianco di mio marito malato”
Ovadese racconta per prima la sua esperienza col Covid - 19 e prova a lanciare un messaggio oltre la psicosi
OVADA – “Non siamo ancora fuori dal tunnel ma il peggio è passato”. Laura Tardito, volto molto noto a Ovada per la sua attività di agenzia immobiliare e referente di zona della categoria, nella giornata di ieri ha voluto affidare il suo messaggio a Facebook per condividere l’esperienza vissuta nelle ultime due settimane. Il marito ha contratto il coronavirus. E’ la prima a Ovada a parlarne anche per infondere un po’ di fiducia in giornate molto difficili. Il marito attualmente è ancora ricoverato in un reparto organizzato all’interno dell’ospedale di Acqui “per assistere – spiega – chi ha difficoltà respiratorie ma non necessita di essere intubato”. Una situazione, la malattia del marito, nata anche a causa di una terapia precedente che ha contribuito a abbassare le difese immunitarie. “I primi sintomi – prosegue – sono comparsi tra il 3 e 4 marzo. Tra il venerdì e il lunedì successivi il periodo più difficile in cui non riusciva a respirare. Poi il ricovero ad Acqui. Io gli sono stata a contatto 24 ore su 24, ho ancora due giorni di guardia ma sto bene, temperatura 34,6, nemmeno un raffreddore”.
Prosegue: “E’ necessario seguire scrupolosamente le direttive – in particolare non uscire se non per necessità. I portatori sani asintomatici sono solo il 5%. Io ho chiamato personalmente le persone con le quali mio marito è venuto a contatto nel periodo di incubazione. Tenete conto che chi ha preso questo virus e fa il tampone, da almeno una decina di giorni é a casa per febbre, stanchezza, tosse forte per cui i giorni scoperti rimangono pochi. Tutti insieme ne usciremo, più forti, più maturi, più amanti della nostra città e delle nostre istituzioni, più consapevoli che ai posti di comando servono persone competenti”.