I soccorritori, avamposto dell’emergenza: “Non abbiamo quasi più protezioni”
L'appello delle Croci alla Regione, ma anche a donatori privati
ALESSANDRIA – La scala dell’emergenza è lapidaria, e pone gli ospedali in prima linea. Non dimentichiamo, però, l’avamposto che in questa guerra al coronavirus è composto dai soccorritori. Quei medici, infermieri, autisti, centralinisti e personale in supporto di Croce Verde e Croce Rossa, che giorno e notte, da fine gennaio, affrontano l’inferno.
“Siamo alleati – spiegano Marco Bologna, presidente provinciale della Croce Rossa e coordinatore della colonna mobile della Protezione Civile, e Gianfranco Demichelis vice presidente della Croce Verde – in una guerra contro un nemico invisibile che fa morti, ma anche feriti. E i feriti sono i nostri equipaggi che vanno in quarantena perché può succedere, nonostante la massima attenzione, che vengano contagiati e quindi costretti a fermarsi”.
Ciò che, in queste ore, diventa determinante, è l’invio immediato dei kit di protezione per gli equipaggi. “Abbiamo attinto a tutte le nostre scorte perché dalla Regione non è arrivato nulla. Ciò che siamo riusciti ad acquistare arriva dal mercato libero, ma ora stiamo facendo fatica a reperirli. Se nessuno ci aiuta, finiti i kit che abbiamo a disposizione e che copriranno ancora una cinquantina di viaggi, c’è il rischio che anche le ambulanze si fermino”.
Croce Verde e Croce Rossa lavorano senza sosta ormai da intere settimane, supportati da decine di volontari. Tutti, pur stanchi da turni infiniti, non cedono alla paura e continuano a combattere. Ma hanno bisogno di aiuti, che devono arrivare dalla Regione: ospedali e soccorritori devono operare in sicurezza.
In questo momento, le due Croci chiedono un supporto anche alle aziende. Non hanno bisogno di soldi, ma kit di protezione e materiale necessario alla decontaminazione.
I vertici di Croce Rossa e Croce Verde ringraziano la Fondazione Cassa di Risparmio che, a inizio emergenza, ha donato dieci mila euro ciascuna per far fronte alle prime spese. Ma anche i medici, i volontari, i dipendenti (impegnati senza sosta), tutto il personale che sta lottando per aiutare la cittadinanza fortemente colpita dal coronavirus. Oltre alla pizzeria Scuderi, di Spinetta, che questa sera porterà le pizze agli uomini e alle donne ormai in trincea. In Croce Verde non c’è più nemmeno il tempo di preparare un piatto si pasta. Non ci sono orari, non c’è un fine turno. Ci sono ragazzi, ragazze, uomini e donne delle due Croci che, insieme, portano avanti la battaglia.