Alessandria, le celebrazioni del 25 Aprile. A 80 anni dalla Liberazione
La cerimonia al Monumento ai Caduti. Le parole del presidente dell'Anpi Gemma, del presidente della Provincia Benzi, del sindaco Abonante, dell'oratore ufficiale Borgoglio e di Mario Pasino
ALESSANDRIA – Una giornata dalle emozioni forti, quella alessandrina, per le celebrazioni del 25 Aprile. Una giornata che, dopo la messa e le deposizioni di una corona d’alloro a Palazzo Ghilini e a Palazzo Rosso, ha visto la sua conclusione al Monumento ai Caduti.
Dove si sono tenute le orazioni di Dario Gemma (presidente Anpi), del presidente della Provincia Luigi Benzi, del sindaco Giorgio Abonante e di Felice Borgoglio, ex deputato e primo cittadino emerito, protagonista del discorso ufficiale.
A concludere, le parole di Mario Pasino, figlio del capitano Bruno, che ha letto le motivazioni della medaglia d’oro al Valor militare concessa alla Provincia.
“La storia non si riscrive”
Tante le autorità presenti, dal prefetto Alessandra Vinciguerra al capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. Dai vertici di tutte le forze dell’ordine e delle forze armate locali al vicesindaco Giovanni Barosini, agli assessori Cazzulo, Ivaldi, Mazzoni, Molina. E poi ancora alcuni consiglieri comunali, i rappresentanti di enti e associazioni e decine di alessandrini, che non sono voluti mancare in un giorno così importante.
Gemma, nel suo discorso, ha ricordato tra l’altro anche la scomparsa di papa Francesco, “uomo di pace”. Mentre il presidente della Provincia Benzi ha sottolineato che “la storia non si può riscrivere né reinventare“.
Il sindaco Abonante, invece, ha evidenziato come “la Liberazione fu la fine di due anni terribili, pieni di orrori“. Celebrando anche la figura di due concittadini – Luigi Bonzano di 105 anni e Renzo Mensi di oltre novanta – che quei giorni li vissero in prima persona. Da imprigionato dagli Alleati il primo, da giovanissima staffetta partigiana in bicicletta il secondo. “Storie semplici – ha concluso il primo cittadino – che però narrano testimonianze profonde”.