Riboldi: “Nessuna chiusura di ospedali e Dea, la Regione investe nella Sanità”
L’assessore risponde alle polemiche: più fondi ai territori, riaperture e ristrutturazioni in corso. E accusa chi nel 2014 votò per i tagli
TORINO – “La Regione Piemonte non ha alcuna intenzione di chiudere ospedali o Dea”. Lo ha ribadito con forza l’assessore alla Sanità Federico Riboldi. Replicando alle critiche mosse nei giorni scorsi, soprattutto in merito al futuro del nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale. “Chi parla di tagli – le sue parole – ignora la realtà. Abbiamo riattivato le sale operatorie a Lanzo, acquisito l’ospedale di Settimo Torinese, ristrutturato il Dea di Ovada e potenziato l’Asl di Novara. Sono solo quattro esempi concreti del nostro impegno per rafforzare la sanità pubblica nei territori”.
Riboldi ha ricordato che “sono già stati assegnati 102 milioni di euro alle Aziende Sanitarie Regionali (Asr)” e che “entro il 2027 saranno stanziati altri 110 milioni per nuovi investimenti. Il nostro obiettivo è potenziare la rete ospedaliera esistente e migliorare l’accesso alle cure, partendo dai bisogni reali dei cittadini”.
Domani è prevista la firma del contratto per la concessione in appalto del Parco della Salute di Torino, uno dei progetti strategici della nuova sanità piemontese.
La replica agli attacchi politici
L’assessore ha poi attaccato duramente chi oggi solleva polemiche, ricordando” la delibera Dgr 1/600 del 2014, approvata dalla precedente amministrazione. Che portò – secondo Riboldi – alla chiusura di centinaia di strutture complesse. Chi oggi critica era in Giunta quando si tagliava. Ora piange lacrime di coccodrillo. Noi stiamo facendo l’esatto opposto: riaprire dove gli altri hanno chiuso e portare la Sanità pubblica dove era stata negata”.