Emergenza cinghiali: autorizzati 14.630 prelievi selettivi in Piemonte
L’assessore regionale Bongioanni: “Misura obbligata per difendere l’agricoltura, contenere i danni alle colture e contrastare la diffusione della Peste Suina Africana”
TORINO – Con l’obiettivo di rafforzare il contenimento dei cinghiali, la Regione Piemonte ha approvato un piano di prelievo selettivo che avrà validità fino al 15 marzo 2026. Il provvedimento è stato promosso dall’assessore Paolo Bongioanni e riguarda sia gli Ambiti territoriali di caccia e i Comprensori alpini, sia le Aziende agrituristico-venatorie e faunistico-venatorie.
Dopo una prima delibera approvata il 10 marzo, che prevedeva il prelievo di 12.294 capi, nuove richieste da altri Atc, Ca, Aatv e Afv hanno portato il numero totale dei prelievi autorizzati a 14.630 cinghiali. Secondo Bongioanni, “i danni da cinghiali rappresentano circa il 70% dei danni causati dalla fauna selvatica in Piemonte. Nel solo 2024 si sono superati i 4,5 milioni di euro di perdite, con oltre 127mila quintali di prodotto agricolo compromesso e più di 3.000 domande di risarcimento”.
“Impatto sulla Psa e sicurezza stradale”
Il piano si inserisce anche nelle strategie di contenimento della Peste Suina Africana (Psa). Considerando il rischio di diffusione legato alla mobilità dei cinghiali. Le zone classificate come Zone di restrizione I, II e III e la Zona di Controllo dell’Espansione Virale (Cev) sono escluse dal prelievo, come previsto dalla normativa europea e dalle ordinanze del Commissario straordinario Giovanni Filippini.
Il prelievo selettivo si affianca alle attività di controllo esercitate da Province e Città Metropolitana, già operative 365 giorni all’anno. L’obiettivo è garantire un’azione costante e mirata, capace di tutelare l’agricoltura e la salute animale, oltre a ridurre il rischio di incidenti stradali.