Impianti a fonti rinnovabili, Coluccio (M5S): “L’Alessandrino paga l’immobilismo delle istituzioni”
Il consigliere regionale denuncia in Aula il ritardo nella definizione delle aree idonee per gli impianti green. “Troppi rimpalli. Servono regole chiare e immediate”
TORINO – Il consigliere regionale del M5S Pasquale Coluccio è tornato a sollevare in Consiglio il delicato tema dell’individuazione delle aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Un tema strategico non solo per il futuro della transizione energetica in Piemonte, ma anche per la tutela del paesaggio e delle comunità locali. In particolare nella provincia di Alessandria, che secondo Coluccio “sta pagando a caro prezzo l’inerzia della politica”.
Il procedimento per l’individuazione delle aree idonee è stato avviato a livello nazionale nel 2021. Tuttavia, a distanza di quattro anni, nessuna Regione italiana è riuscita a portarlo a termine. Mentre le richieste da parte di privati e gruppi industriali si moltiplicano, generando incertezza e pressione sui Comuni.
“Nel frattempo – sottolinea Coluccio – i progetti continuano a essere presentati, spesso in aree non vocate. E con il rischio concreto di danni ambientali irreversibili e deturpazione del paesaggio per i prossimi decenni. È inaccettabile che la politica, a tutti i livelli, continui a tergiversare su un tema tanto centrale”.
Marnati: “Attendiamo il Tar”
In Aula, l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha spiegato che la Regione Piemonte “sta attendendo l’esito del ricorso al Tar del Lazio contro il decreto ministeriale del 21 giugno 2024. Che disciplina i criteri per la definizione delle aree idonee”. Nel frattempo, ha annunciato, “un disegno di legge regionale è già stato predisposto e discusso in Giunta”.
Per Coluccio, però, questa risposta non basta. “L’arte del rimpallo regna sovrana, ma il tempo è finito. I territori come l’Alessandrino non possono continuare a subire passivamente decisioni non condivise e calate dall’alto”.
Il M5S chiede che la Regione “si attivi al più presto per fornire linee guida chiare e strumenti efficaci ai Comuni. In modo da conciliare gli obiettivi della transizione energetica con la difesa dell’ambiente e del paesaggio rurale”.
“Non siamo contrari alle fonti rinnovabili – precisa Coluccio – ma serve una pianificazione trasparente e condivisa. Capace di mettere al centro i cittadini e la tutela dei beni comuni. Le aree idonee devono essere scelte con criteri ambientali, paesaggistici e agricoli chiari, e non dettate solo da logiche speculative”.