Addio a Diego Zurolo, dal calcio all’ingegneria mineraria
Classe 1986, sempre nella Fulvius. Il ricordo di Alessandro Preda, compagno di gioco e grande amico
VALENZA – “Sognavamo di diventare dei campioni e tu, sul campo, eri già un guerriero”.
Alessandro Preda ha ricordato così Diego Zurolo, compagno di squadra, per molti anni in quella “grande famiglia” che è stata, sempre, la Fulvius. Classe 1986, tutti e due, Diego si è spento due giorni fa, dopo aver combattuto la partita con la malattia, che sembrava vinta, e, invece, è tornata a ripresentarsi, ancora più aggressiva, e questa volta l’ha vinta lei.
E oggi, all’ultimo saluto, a Valenza, dove Diego è nato e cresciuto, in molti si sono stretti attorno a mamma Renata, a papà Totò (anche lui dirigente della Fulvius molto conosciuto in provincia), a Laura, ai fratelli Ricky, Brando e Maria Graziella.
“I ricordi sono tanti. Come ringhiavi sugli avversari con il sorriso, l’energia nei tuoi scatti, sulla fascia, maglia numero 7, l’incazzatura quando qualcuno non dova il massimo”. E poi i provini, nei club di A, Inter e Torino, il camp con la Juventus. “La forza con cui hai lottato, in questi anni, come un leone è stata ed è per me di grande esempio e di ispirazione”.
Ancora insieme, Diego Zurolo e Alessandro Preda
Dell’amico “per sempre” Preda ricorda le qualità che più apprezzava. “Oltre alla grande forza d’animo, la vitalità. Stare al tuo fianco era gioia pura, ogni incontro era un inno alla vita. E poi l‘umorismo: avevi sempre la battuta pronta. E la generosità: il tuo cuore è sempre stato quello di un campione”.
Diego Zurolo si era laureato in ingegneria mineraria e per lavoro ha viaggiato in tutto il mondo. Gli ultimi anni in Scozia, ai vertici di una multinazionale nel settore.
“L’ultima volta che ci siamo parlati, pochi giorni fa, eri tu che incoraggiavi me“. Alle moltissime persone presenti alle funzioni Alessandro consegna un messaggio dolce e struggente. “Se Diego è riuscito a creare tutto questo amore in questi suoi 38 anni di vita, sono curioso di vedere cosa altro sarà in grado di creare da lassù. Ti vogliamo bene Diego”.
L’ultimo saluto a Manfredi
Per la Fulvius un altro lutto: si è spento ieri Mario Manfredi, storico dirigente, al fianco di molti presidenti e per lungo tempo anche presidente onorario.
Manfredi, classe 1941 (avrebbe compiuto 84 anni a luglio), è stata una firuga di riferimento per centinaia di atleti e tecnici. Questa sera, alle 19.30, il rosario, in Duomo a Valenza, dove domani, alle 14.45, sarà celebrato il funerale.