L’Eco della Parola: a Tortona seconda edizione con “Felicità e fortuna”
Il senso, i relatori e i partecipanti della rassegna che ha luogo al Teatro Civico
TORTONA – Mina cantava ‘Parole soltanto parole’, ma oggi siamo sicuri che il significato del brano sarebbe ben diverso. Oggi la parola è in pericolo, rischia di estinguersi, è minacciata dalle iper-semplificazioni, dai dizionari che si accorciano. È in questo contesto che prende senso L’Eco della Parola, il festival iniziato questa mattina al Teatro Civico di Tortona, che proseguirà fino a domani.
All’inaugurazione della serie di appuntamenti (curata da Paola Massucco e realizzata dall’agenzia di comunicazione Yarol) a portare i saluti istituzionali hanno preso parte il sindaco della città Federico Chiodi e il consigliere Cristian Scotti, in rappresentanza della Provincia.
Gli interventi a L’Eco della Parola
Tra gli sponsor, Mazzetti d’Altavilla, Caffè Mike, Luigi Boveri, Fermento, Sanoma. I primi due hanno inoltre ricoperto uno spazio speciale nella programmazione degli interventi, proponendo contenuti interessanti per interpretare il binomio ‘Felicità/fortuna’, tema di questa seconda edizione del festival.
Programmazione peraltro molto ricca, dalla quale abbiamo estratto i contenuti di due relatori in particolare. Si tratta di Massimo Manca, che con “No, non puoi chiamare carpe diem un sexy shop. Le basi neuroscientifiche della felicità epicurea” ha spiegato quel filo rosso che unisce noi, la felicità, la letteratura latina (e i sexy shop, la biologia, i neurotrasmettitori, etc, etc). Ecco l’intervista:
Segue anche Giorgio Simonelli, docente esperto di media dell’Università di Genova, che nel pomeriggio di questa prima giornata offre un panorama autorevole sull’evoluzione della parola attraverso i media. Dopo l’intervento “Fame and fortune: il quiz, dalla radio alla tv, dall’America all’Italia”, ci racconta il suo punto di vista:
Ad apportare valore aggiunto all’evento anche la presenza dei più giovani. Con Storytorium, infatti, gli alunni del liceo classico U. Eco di Alessandria hanno dedicato un laboratorio ai più piccoli per trasformarli in “Ambasciatori delle parole”. Ce n’è proprio bisogno.