In provincia, tra marzo e maggio, previste 7.700 assunzioni
Il mercato è a doppia tendenza: le richieste sono polarizzate tra chi cerca personale poco specializzato e chi, invece, lo necessita iper-qualificato
ALESSANDRIA – In queste settimane sono state pubblicate le previsioni sulle richieste di risorse umane da parte delle imprese italiane per il trimestre marzo-maggio 2025. I dati, forniti dal progetto Excelsior promosso da Unioncamere, rappresentano da oltre un decennio una fonte autorevole e affidabile per analizzare il mercato del lavoro. L’indagine coinvolge circa centomila imprese, suddivise per settore, dimensione, regione e provincia. Il sistema Excelsior è un servizio prezioso per imprese, enti locali, studiosi e cittadini. Le aziende sono tenute per legge a fornire informazioni sulle previsioni di assunzione dei lavoratori dipendenti, in tutte le forme contrattuali previste.
Le stime vengono successivamente confrontate con le comunicazioni obbligatorie all’Inps e, nella maggior parte dei casi, le assunzioni effettive risultano superiori a quelle previste, confermandone l’attendibilità. Questo articolo analizza in particolare i dati riferiti alla provincia di Alessandria, non solo per comprendere lo stato dell’economia locale, ma anche per aiutare le famiglie a orientare figli, nipoti o conoscenti nella ricerca di un impiego. Una mappatura del mercato del lavoro può inoltre agevolare i Centri per l’Impiego nel guidare concretamente i cittadini verso le imprese in cerca di personale.
Piemonte, c’è movimento
Tra marzo e maggio 2025, le imprese italiane prevedono circa 1,4 milioni di assunzioni. Le tipologie contrattuali dipenderanno dalle esigenze aziendali, ma anche dal profilo del candidato: esperienze, competenze e attitudini personali saranno determinanti.
In Piemonte, oltre 20.000 imprese (23,5% del totale nazionale) prevedono più di 82.500 assunzioni. I settori più dinamici sono la manifattura (oltre 18.000 richieste), il turismo (13.000), il commercio (12.600), le costruzioni (7.000) e i servizi, che da soli superano le 30.000 unità e comprendono logistica, assistenza, assicurazioni, telecomunicazioni, informatica e consulenza.
Il 14,5% delle assunzioni riguarda laureati, con attenzione particolare a indirizzi economici, sanitari, dell’insegnamento e ingegneria. Il 30% è destinato a diplomati, soprattutto in ambito amministrativo, turistico, meccanico e socio-sanitario. Il restante 55,4% riguarda lavoratori con scuola dell’obbligo o qualifica professionale.
Il 70% delle assunzioni si concentra nelle micro e piccole imprese (fino a 49 addetti), il restante 30% nelle aziende medie e grandi. La dimensione aziendale spesso incide sulla stabilità e qualità dell’occupazione offerta.
Così la nostra provincia
In provincia di Alessandria, si prevedono 7.700 nuove assunzioni (9,3% del totale regionale), dato stabile rispetto al trimestre precedente. Le imprese coinvolte sono 2.100 su circa 8.500 attive. I settori più richiesti sono: manifattura (2.000 posti), servizi (2.800), commercio (1.100), costruzioni (870) e turismo (920).
Il 10% delle assunzioni riguarda laureati, soprattutto nei servizi e nella manifattura. I diplomati sono richiesti in circa 2.000 casi, distribuiti tra i principali settori economici. Ma la parte più consistente – 4.750 posti, pari al 61,7% del totale – riguarda candidati con scuola dell’obbligo o formazione professionale, con particolare concentrazione nelle micro e piccole imprese.
Commerciali, operai e…
Tra le figure professionali più richieste nel commercio troviamo addetti alle vendite, operai specializzati, consegnatari, autisti, tecnici e personale non qualificato. Nelle costruzioni, operai specializzati, conduttori di macchine e meccanici artigianali. Nella manifattura sono richiesti tecnici commerciali, operai, personale di segreteria e ingegneri. Nel turismo prevalgono le esigenze nella ristorazione e accoglienza, mentre nei servizi avanzati si cercano profili amministrativi, tecnici sanitari, addetti alla logistica e assistenza clienti.
Il quadro piemontese mostra una realtà variegata: la richiesta di laureati tocca il 14,5%, con Torino al 18,5%, seguita da Biella (13%), Vercelli, Asti e Cuneo (12%). Alessandria e Novara si attestano al 10%, dato che si accompagna a una forte domanda di lavoratori meno qualificati. Torino assorbe oltre la metà delle richieste (51%), seguita da Cuneo (14,2%), Novara (9,8%) e Alessandria (9,3%).
Due velocità
In sintesi, il sistema produttivo alessandrino mostra una doppia tendenza. Da un lato una forte richiesta di profili a bassa qualificazione, dall’altro un interesse crescente per competenze più specializzate, specie nei servizi e nell’industria. Un equilibrio delicato, ma che può offrire opportunità concrete a chi entra oggi nel mercato del lavoro.