Bertram, missione impossibile a Tenerife?
Stasera (ore 21.45) si gioca a San Cristobal la gara 1 dei quarti. Squarcina: “Avversario fortissimo e stimolante”
TORTONA – Serve una grande impresa alla Bertram per accedere alla Final four di Champions League. L’avversario, La Lagura Tenerife, infatti, sembra, dati alla mano, imbattibile. Per vincere la serie, che la squadra di De Raffaele gioca con il fattore campo a sfavore, occorre vincere al Pabellon Santiago Martin di San Cristobal de La Laguna. Operazione che appare quantomeno molto complicata. Tortona, che ha in dubbio Leonardo Candi, già assente per infortunio con Trapani, ci prova stasera (ore 21.45 italiane) con diretta in streaming e a pagamento su Dazn. Gara 2 è in programma mercoledì prossimo alle 18:30 al PalaEnergica di Casale Monferrato.
Tenerife è una big europea
Tenerife è l’unica ancora imbattuta in stagione dopo le 12 partite giocate nella massima competizione europea per club della Fiba. La squadra allenata da Txus Vidorreta è una big della manifestazione che ha vinto nel 2017 e nel 2022) ed ha chiuso al secondo posto nel 2019 e nel 2024. Anche in campionato i numeri sono eccellenti. Tenerife non perde in casa da 28 gare. Guidata in regia dall’eterno Marcelinho Huertas ( 42 anni con 15.1 punti+6.9 assist in BCL), ha come braccio armato il tedesco campione del mondo David Kramer, uno dei migliori tiratori europei. L’attuale striscia di 10 vittorie (l’ultima domenica scorsa in casa su Granada per 95-87), per un totale di 14 successi nelle ultime 15 partite in ACB, l’ha portata al secondo posto in classifica nel campionato spagnolo con un bilancio di 21-5, dietro soltanto al Real Madrid, l’ultima squadra con cui ha conosciuto una sconfitta dallo scorso 12 gennaio.
Squarcina: “Giocano a memoria”
L’assistant coach Iacopo Squarcina inquadra così i temi della sfida. “Tenerife, statistiche alla mano e anche come sensazione, sta facendo qualcosa di incredibile. E’ una formazione che ha una profondità di roster e una qualità da Eurolega, per il momento storico che sta vivendo è alla pari di Real Madrid e Barcellona: per noi tutto questo deve essere uno stimolo. Giocano come fossero un computer, gestiti da quella mente sopraffina che è Marcelinho e guidati anche da un coach che è una leggenda. Magari rispetto al basket moderno, fatto di grandissima corsa e atletismo, loro sono una cosa un po’ diversa. Dal nostro punto di vista bisognerà restare connessi davvero per 40 minuti, non distrarsi e non abbattersi nelle loro folate. Sarà importante mischiare le carte, bisognerà sporcargliela un po’, a giocare puliti diventa troppo facile per Tenerife. Ovvio che dovremo impattare di più a livello fisico per non fargli fare le loro cose in modo semplice, in particolare la loro abilità nel passarsi la palla, nel servire i 217 centimetri di Shermadini sia negli short roll – dove è un professore – che dentro l’area, sono tutte cose da disinnescare aiutandoci l’un con l’altro. Al contempo dovremo essere bravi a prendere i tiri migliori in attacco, non farci ingolosire dalla prima soluzione contro una squadra che ha centri così fisici”.