Peste suina, Cia Alessandria-Asti torna a chiedere il contenimento dei cinghiali
L’associazione agricola ribadisce la necessità di interventi urgenti contro una situazione che continua a danneggiare pesantemente il settore
ALESSANDRIA – Cia Alessandria-Asti ha preso parte al vertice convocato in Provincia per fare il punto sull’espansione della Peste suina africana (Psa). All’incontro erano presenti i vertici istituzionali, esponenti politici e tecnici, oltre al commissario straordinario Giovanni Filippini collegato in videoconferenza. Per Cia erano presenti la presidente Daniela Ferrando e il vicedirettore Franco Piana.
L’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni ha elogiato il lavoro della Provincia di Alessandria come esempio virtuoso nella gestione dell’emergenza. Il commissario Filippini ha illustrato dati e mappa dell’evoluzione del virus e ha anticipato l’emissione di un nuovo Piano strategico al termine del mese di proroga dell’ordinanza in corso. L’obiettivo principale resta quello di bloccare l’espansione della Psa verso est e ovest. Aree in cui si trovano importanti distretti suinicoli italiani come la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Cuneese.
Cia: “Mancano interventi seri sul contenimento”
Nel suo intervento, Cia ha evidenziato “la scarsa incisività delle azioni di depopolamento dei cinghiali. Ritenute insufficienti a fronte dei continui e ingenti danni subiti dal comparto agricolo”. L’associazione ha inoltre criticato” la scelta, rivelatasi inefficace, della recinzione come strumento di contenimento”. Definendola una “soluzione costosa e fallimentare”.
Uno dei problemi principali, secondo quanto emerso durante il vertice, riguarda la distinzione tra danni causati da cinghiali infetti e non infetti, che comporta differenze anche nelle misure di contenimento da applicare.
“Il territorio alessandrino ha bisogno di più attenzione”
Cia Alessandria-Asti ha denunciato “il senso di marginalità che avverte il mondo agricolo locale”. Sottolineando come i danni subiti dalle aziende alessandrine vengano considerati “una questione secondaria rispetto ad altri temi. La burocrazia sta strozzando il settore agricolo, rallentando la soluzione di problemi concreti”.