Ravetti (Pd): “Strutture socio-sanitarie piemontesi a rischio collasso”
“Manca un piano strutturale per garantire servizi e lavoro. Le famiglie e gli operatori non possono più aspettare”
TORINO – La situazione delle strutture residenziali e semi-residenziali in Piemonte si fa sempre più critica. Domenico Ravetti e Monica Canalis, consiglieri regionali del Pd, lanciano l’allarme. “A rischio ci sono i servizi essenziali per anziani, minori, persone con disabilità, dipendenze e disturbi mentali. Oltre ai posti di lavoro di migliaia di operatori”. Il problema nasce dalla mancata attuazione di un piano di lungo periodo da parte della Giunta Cirio, che si era impegnata ad aumentare le quote sanitarie delle rette a carico della Regione. Ma senza garantire un corrispondente aumento dei posti letto convenzionati né del budget sanitario complessivo.
La delibera 38 del 27 maggio 2024 ha sancito un aumento del 3,5% della quota sanitaria per i posti convenzionati nelle strutture residenziali. “Un’apparente boccata d’ossigeno – spiegano Ravetti e Canalis – ma in realtà insufficiente. I costi aumentano, ma le convenzioni si riducono. I 19 milioni stanziati dalla Regione sono stati assorbiti dal fondo sanitario indistinto delle Asl, ma non hanno generato alcun miglioramento reale nella disponibilità dei servizi”.
Il risultato è una situazione paradossale: da un lato si aumenta la quota sanitaria, dall’altro si riducono i posti convenzionati. Lasciando fuori decine di famiglie e aggravando il carico economico a loro carico. “La Giunta Cirio – aggiungono – con una mano dà e con l’altra toglie. E i più penalizzati restano sempre gli utenti e i lavoratori”.
Richieste chiare: più convenzioni e più fondi
Il Partito Democratico chiede un intervento urgente e strutturale:
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Aumentare il numero di posti convenzionati, per ridurre le liste d’attesa e sostenere le famiglie.
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Incrementare il budget sanitario complessivo, tenendo conto dell’inflazione, dei rincari energetici e del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle cooperative sociali, in vigore dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025.
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Fornire alle Asl indicazioni vincolanti sulla destinazione delle risorse per minori, dipendenze, psichiatria e disabilità.
“È necessario garantire stipendi dignitosi agli operatori e standard di cura aggiornati, soprattutto per i servizi educativi e di cura. Senza un piano chiaro – avvertono i consiglieri – l’intero sistema rischia di implodere”.
La promessa dei tavoli mai mantenuta
La delibera di maggio impegnava la Giunta a costituire tavoli tecnici per definire le tariffe 2025-2026. “Ma questi tavoli non sono mai stati avviati – denunciano Ravetti e Canalis –. E la soglia del 10% di aumento delle tariffe per garantire la sostenibilità è ancora lontana. Serve una svolta, subito, per evitare la paralisi del sistema, la perdita di migliaia di posti di lavoro e l’interruzione dei servizi per le famiglie piemontesi”.