Allarme Coldiretti: “Con dazi al 200% si perderebbe fino all’80% dell’export”
Mauro Bianco (Alessandria): "“Gli importatori americani stanno rinviando gli ordini. Questo mette in grave difficoltà le cantine italiane"
ALESSANDRIA – Il blocco delle spedizioni di vino verso gli Stati Uniti, in attesa di chiarimenti sui dazi annunciati dall’amministrazione Trump, rischia di costare caro alle cantine italiane. Secondo una stima della Consulta Vitivinicola di Coldiretti, l’export a rischio ammonterebbe a 6 milioni di euro al giorno.
L’allarme giunge alla vigilia del Vinitaly e fotografa una situazione di stallo dettata dalla prudenza degli importatori americani. In attesa di sapere se davvero entreranno in vigore le tariffe aggiuntive – fino al 200% – sulle bottiglie di vino europeo. Con il 96% dell’export agroalimentare italiano verso gli Usa che viaggia via mare, il timore è che i carichi possano arrivare a destinazione quando le nuove imposte saranno già operative.
“Gli importatori americani stanno rinviando gli ordini – ha spiegato Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria – a meno che non abbiano urgenza di rifornimenti. Questo mette in grave difficoltà le cantine italiane. Che rischiano di perdere le commesse e il posizionamento conquistato in anni di lavoro”.
Perdite fino a 1 miliardo per il vino italiano
Secondo Francesco Ferreri, presidente della Consulta Vitivinicola Coldiretti, un dazio al 200% potrebbe portare alla perdita fino al 70-80% delle esportazioni vinicole. Favorendo la concorrenza di Paesi esclusi dalla guerra commerciale e comportando un danno stimato in almeno un miliardo di euro. Un duro colpo, non solo economico. “Perdere spazio sugli scaffali – ha aggiunto Roberto Bianco, direttore Coldiretti Alessandria – significherebbe perdere anche reputazione e visibilità. Elementi chiave in un mercato come quello statunitense”.
Preoccupazioni condivise anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.“Protezionismi immotivati e chiusure dal sapore autarchico danneggerebbero in modo importante settori di eccellenza. – ha detto al 44° Forum della Cultura dell’Olio e del Vino -. Misure come quelle minacciate favorirebbero l’italian sounding e metterebbero a rischio la pace economica e sociale garantita dal commercio internazionale”.
Durante il primo mandato Trump, il vino fu inizialmente escluso dai dazi Usa che colpirono invece altri prodotti italiani. Tuttavia, anche in quel caso, le esportazioni vinicole subirono un calo del 6%. Ora il timore è che l’effetto sia ben più devastante.