Abonante e Laguzzi: “Tutela di Amag Reti Idriche e ripartizione equa di quote. No a forzature”
Il sindaco e l’assessore rispondono alla Lega: “Valorizzare la società e garantire equilibrio nel consorzio è l’unica strada per difendere i fondi Pnrr”
ALESSANDRIA – Il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante e l’assessore Giorgio Laguzzi replicano alle critiche della Lega sulla costituzione della nuova società consortile Acqua Pubblica Alessandrina. “Per tutelare davvero Amag Reti Idriche Spa – spiegano – è indispensabile una ripartizione più equa delle quote all’interno della nuova società. Una suddivisione che tenga conto del bacino servito, del numero di abitanti e dell’attività reale svolta dai gestori. Evitando squilibri che penalizzano il nostro territorio”.
La questione è stata sollevata anche da altri Comuni e da consiglieri degli altri due gestori coinvolti, Comuni Riuniti e Valle Orba Depurazione. Quest’ultima non ancora in grado di approvare la documentazione proprio per la necessità di riequilibrare la composizione societaria. “Ci sorprende l’attacco della Lega – commentano – proprio mentre difendiamo il valore di Amag e, di conseguenza, quello del Comune di Alessandria. Tutto il Consiglio dovrebbe lavorare insieme per far sì che ad Amag venga riconosciuto un valore proporzionato, ben superiore al 33% attualmente previsto”.
Acqua, chiarezza sulle garanzie e ipotesi di apertura del capitale sociale
Abonante e Laguzzi ribadiscono la necessità di ottenere garanzie da Egato6, l’ente d’ambito territoriale, sulla capacità della nuova società consortile di gestire un affidamento così rilevante. “Occorre capire – spiegano – se sia sufficiente il capitale sociale previsto. O se, come indicato dal nostro dirigente tecnico, serva una maggiore capitalizzazione per garantire sostenibilità e affidabilità”.
A tal proposito, l’Amministrazione ha rilanciato la proposta, già avanzata in sede Egato, di un’apertura del capitale sociale di Amag Reti Idriche agli altri gestori. Ovvero Comuni Riuniti e Valle Orba Depurazione. Una soluzione che consentirebbe anche di semplificare l’attuale sistema multi-soggetto.
Un accordo complessivo per tutelare i fondi e il territorio
“Siamo stupiti dalle strumentalizzazioni nei nostri confronti – proseguono –. Visto che questa amministrazione ha sempre agito in modo concreto e con delibere per salvaguardare i fondi Pnrr. Ma ci sono elementi che non dipendono solo da noi”.
Infine, Abonante e Laguzzi sottolineano la necessità di “giungere a un’intesa complessiva che riguardi l’intero ambito territoriale. Sia per la fase temporanea sia per l’affidamento definitivo. La nota ministeriale evidenzia come il ricorso al Tar di Gestione Acqua, che copre circa il 47% del bacino ma non è incluso nell’affidamento temporaneo in house, possa generare incertezze nell’iter della delibera 42. Servono chiarezza e coesione da parte di tutti”.