Il ricordo di Emanuela Setti Carraro emoziona Valenza
Dialogo tra ospiti illustri alla presentazione del libro di Maurizio Carandini al Teatro Sociale, di fronte ad una grande cornice di pubblico
VALENZA – Un po’ ha contribuito il luogo, suggestivo e solenne come solo il teatro sa essere. Molto ha fatto il tema trattato, perché una giovane vita spesa al servizio di una causa così altruistica e spezzata in modo così crudele non può lasciare indifferenti. Ma le parole spese in maniera così sentita da tutti i protagonisti e i lunghi applausi ricevuti dal pubblico non lasciano spazio a troppi dubbi: il progetto “Emanuela Setti Carraro: crocerossina” è riuscito su tutti i fronti.
Il “muro rosso” dei crocerossini presenti, rafforzato da tante divise dell’Arma, non lascia indifferente il presidente nazionale Gianluca Maria Rosario Valastro, che sottolinea come il suo vero valore aggiunto sia l’essere nata dal territorio ed essersi sviluppata e adattata di zona in zona, senza alcuna decisione presa a priori dall’alto.
C’è spazio anche per un ricordo di Liliana Faccaro in Marocco, Ispettrice Nazionale della Croce Rossa insignita della Medaglia Nightingale (la più alta onorificenza infermieristica) e originaria di Bassignana. E bassignanese è anche l’associazione Memorial Cristian Zucconi, motore del progetto e rappresentata dal presidente Andrea Zucconi, emozionato al termine della presentazione per una serata definita come straordinaria.
Carandini e l’insegnamento di Emanuela Setti Carraro
Maurizio Carandini, l’altro “attore locale” della serata, ha raccontato la genesi del libro riassumendo l’importante insegnamento lasciato da Emanuela Setti Carraro (“Vivere, anche e soprattutto la quotidianità, con audacia”) e ringraziando la preziosa testimonianza del fratello Paolo, presente al suo fianco e capace di attirare la religiosa attenzione della platea con le tante vite da lui vissute.
Chirurgo illustre al Policlinico di Milano per oltre trent’anni, poi altri tredici trascorsi sul campo nelle zone di guerra. Si inizia con un delicato ricordo di Emanuela, sottolineando le diverse reazioni al lutto all’interno della famiglia, per concludere con l’esperienza che a suo dire l’ha aiutato a chiudere definitivamente il capitolo di quel terribile lutto, ovvero il volontariato nelle carceri e la lotta per le pene alternative alla detenzione. La cornice musicale, formata dall’Orchestra Pascoli di Valenza e dalla Fanfara Nazionale della Croce Rossa Italiana, ha arricchito ogni passaggio di una serata emozionante al di là di ogni retorica.