Acqua pubblica, da Belforte il via libera al nuovo consorzio
BELFORTE Entro venerdì 28 marzo prossimo tutti i comuni oggi membri di Comuni Riuniti, società pubblica per la gestione del servizio idrico delibereranno il loro consenso per la costituzione dalla società “Acqua Pubblica Alessandrina” nella quale i gestori Amag Reti Idriche, Comuni Riuniti e Valle Orba manterranno l’operatività territoriale. Due sere fa a dare il via libera definitivo è stato il comune di Belforte, titolare del 55% delle quote di Comuni Riuniti. La società consortile consentirà la regolarizzazione dell’affidamento in essere, di fatto decaduto il 31 dicembre 2022, garantirà il riconoscimento di 17 milioni di euro ad Amag Reti Idriche di fondi del PNRR, vitali per la realizzazione degli interventi finalizzati al miglioramento delle reti su un bacino molto ampio che va dall’alessandrino all’acquese. Acqua Pubblica Alessandrina consentirà tra l’altro a tutti i Gestori di beneficiare nell’immediato futuro dei contributi pubblici, oggi preclusi.
“Siamo da sempre e ben prima del 2007 anno di costituzione della Comuni Riuniti convinti sostenitori del fatto che l’acqua sia un settore strategico che debba rimanere in mano pubblica, così come è stato per i rifiuti – spiega il presidente Franco Ravera – Tale scelta operata da Ato6 consolida la presenza di Valle Orba Depurazione e consente ad Amag Reti Idriche di migliorare il servizio beneficiando di ingenti risorse a fondo perduto e apre la strada a nuovi ed importanti investimenti pubblici”.
Bene comune
Sui Comuni che hanno deliberato sono state issate le prime bandiere con la scritta emblematica “Acqua in Comune un bene per tutti” che già suona come inno alla gestione della preziosa risorsa sald amente in mano pubblica. Durante la seduta c’è stato spazio per alcuni approfondimenti normativi visto il recente pronunciamento della Corte dei Conti che vincola i singoli Enti Locali alla decisione collegiale già assunta in sede di Conferenza d’Ambito, pena la responsabilità erariale in capo agli Amministratori degli Enti Locali e dei Gestori eventualmente inadempienti e la recente comunicazione da parte della Regione Piemonte che ha dato mandato ai competenti Uffici di esaminare le singole tappe del cronoprogramma approvato e le modalità di attuazione concordando con il rilievo mosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riguardo la tempistica complessiva del cronoprogramma e associandosi all’invito a contrarre l’affidamento definitivo entro la scadenza di marzo 2026, per garantire la coerenza del programma di affidamento della gestione con la tempistica del PNRR.
Il provvedimento ha ricevuto il pieno appoggio anche dei consiglieri di minoranza Alessandro Figus, Gabriele Pisciotto e Cristina Pipino tutti convinti sostenitori, che l’acqua continui a restare in mano pubblica. Non è per mancato qualche accento polemico. A distinguersi è stato proprio il consigliere Alessandro Figus. “Di fatto – precisa quest’ultimo – l’approvazione è un atto dovuto. Vorrei però sottolineare che l’attuale presidente di Comuni Riuniti (Franco Ravera ndr) ricopre oggi “contemporaneamente” la carica di Vicesindaco del comune di Belforte Monferrato e di assessore dell’Unione Montana dal Tobbio al Colma, in palese conflitto di interesse”.
L’obiezione è stata già da tempo respinta proprio dal comune di Belforte, tramite la presentazione di un parere legale a supporto. “Certamente – incalza Figus – c’è da attendere cosa farà il comune di Alessandria e cosa faranno i comuni di Valle Orba depurazioni, alcun comuni avevano detto no. Infine c’è da capire il gestore privato non incluso nella Scarl, Gestione acqua la partecipata di Acos come potrà essere coinvolta.