“Geppo canta con noi”. Sempre
Il silenzio, le lacrime, gli abbracci, le parole di Audi, il ritorno nella sua casa: Fabrizio Repetto ha lasciato un segno fortissimo
ALESSANDRIA – C’è uno striscione che attraversa tutta l’area sotto la Nord. “Un amico frateno vive in eterno”. E’ per Geppo tornato in quella casa che sarà la sua per sempre. Perché, è il coro che si alza dalla Nord, “Geppo vive con noi“.
Geppo che solo dieci giorni fa era nella sua Osteria Fuoricentro, che in questa giornata del colore della maglia che è sulla bara illumina l’orizzonte. Proprio come Fabrizio Repetto, che illuminava la quotidinità con le sue battute, la sua passione, il suo amore enorme, che non gli impediva di essere suggeritore critico e costruttivo.
Apertura verso tutti
Piazza Santa Maria di Castello è piena di persone molto prima delle 11. E di un silenzio dentro il quale ci sta proprio tutto: il dolore per il distacco, la non rassegnazione a una perdita enorme, l’incredulità, il bisogno di stringersi, gli occhi fissi su una bara nella quale è impossibile credere che ci sia l’Ultras, l’uomo, l’amico, il compagno di tante avventure.
In Santa Maria di Castello la funzione di commiato
Monsignor Giampaolo Orsini, dall’altare, racconta come è nato quel soprannome, “a scuola, il maestro che cambia il cognome da Repetto in Geppetto. E il passaggio a Geppo è stato naturale“. Ed è stato e sarà per sempre.
E racconta di un Geppo Grigio, ma anche appassionato di motori, come papà Pino, e c’è, sulla bara, insieme alla maglia grigia con gli abbonati e la scritta “Geppo 65”, quella della scuderia del padre. Ma anche – “come ho letto in tante tetsimonianze” – sottolinea “la sua grande disponibilità e apertura verso gli altri. E una franchezza che non scende mai a compromessi”.
E, verso di lui, aver raccolto, in questi giorni difficili, “gratitudine, riconoscenza, affetto, fratellanza, condivisione”,
Sull’altare sale Audi, la voce si incrina, “ho scritto poche parole, a nome di tutti. Fabry sei stato un punto di riferimento per ognuno di noi. Grazie per tutto”.
Poi un lungo applauso all’uscita e, in mezzo ali tifosi, agli alessandrini e alle alessandrine, ci sono ex giocatori – Fabio Artico, Vincenzo Cammaroto, Andrea Servili, Tony Colombo – ed ex dirigenti come Stefano Braghin. E amici come Rubens Pasino, Andrea Camussi, e una processione per un carezza e un bacio alla bara.
“Grande Geppo, sono orgogliosa di aver lavorato per te” la voce di una delle ragazze dell’Osteria, e ancora un lungo applauso prima che il corteo si muova verso il Moccagatta, e sul carro compare lo striscione “Geppo, Jen ‘d nuiater” e un cuore grigionero.
Sotto la Nord
La Nord si riempie, la bara passa sotto per ricevere il tributo di tutti. Audi ringrazia le tifoserie presenti e inizia citando la delegazione dei Boys Casale, guidata da Sartirana, “quelli della nostra epoca. Il tifo supera ogni rivalità“. E i tolonesi, i viareggini, i genoani e altre mescolati tra gli alessandrini, tutti Grigi in questa giornata. Insieme a Geppo.
Geppo davanti alla sua Nord. Che lo saluta
E’ il momento dei cori, delle bandiere, dei fumogeni, “Geppo vive non coi“. Dal campo dirige Audi, lo sguardo di tutti va, in ogni istante, a quella bara. Anche quelli di Ezio e Gianni, i fratelli.
E’ una processione di affetto: i gruppi, i club, i singoli, arriva anche la delegazione della FC Alessandria, che ha messo una corona, oltre alla maglia. “Adesso una mezzora di Grigi fatta bene. E andiamo..” il saluto di Pepe De Venezia, il segretario, per tutto il gruppo. Vale per oggi, vale per domenica, vale per sempre.
Sugli spalti, nelle poltrone bordocampo è un affollarsi di ricordi, di pensieri, anche della consapevolezza che non sarà più come prima, ” chi ha avuto la fortuna di fare un pezzo di strada insieme a Geppo è privilegiato”. E, però, bisogna andare avanti, per lui. Che, adesso, riposa a Casalbagliano, accanto a mamma e papà. Ma vive nella Nord, nel Moccagatta, ovunque dove sono e saranno i Grigi.
Giocatori, staff e dirigenti della FC Alessandria hanno salutato Geppo