Crollo ponte Morandi, slitta l'udienza preliminare
Tra le vittime tre alessandrini. Chiesta la ricusazione del giudice
GENOVA – Giornata epocale, quella di oggi, per chi è vittima di incidenti provocati da incuria umana, dopo che è stata approvata all’unanimità la proposta di legge sui benefici in favore delle vittime di eventi dannosi causati da cedimenti infrastrutturali.
Il progetto prevede un fondo da 7 milioni di euro per l’anno 2025 e 1,5 milioni di euro annui a decorrere dal 2026.
Una grande vittoria del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi che l’aveva proposta dopo la tragedia del viadotto sulla A10. Ferita al cuore terribile per chi ha perso un famigliare, ma anche per tutta l’Italia, che oggi prova il riscatto almeno morale davanti ad una tragedia assurda come quella del Morandi, che ha causato 43 morti.
Tre delle vittime erano alessandrine: Marta Danisi (lavorava come infermiera all’ospedale di Alessandria), Giovanna Bottaro e Alessandro Robotti, e Roberto Robbiano (di Genova) che in quel periodo lavorava ad Alessandria.
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Paolo, fratello di Robotti, è vice presidente del Comitato, al cui vertice c’è Egle Possetti, che ha subito commentano con grande soddisfazione la legge approvata. Che, ammette Possetti, ha avuto molte difficoltà da superare.
“E’ stato un grande impegno nostro, del ministero, dei parlamentari liguri”, ha dichiarato Possetti. Si è augurata che tale legge, che potremmo in qualche modo avvicinare a quella di chi soccombe al terrorismo, non debba mai essere applicata perché, in caso contrario, vorrebbe dire che è avvenuta un’altra catastrofe.
La nuova legge prevede risarcimento in denaro ai familiari delle vittime e prestito che può essere utilizzato per affrontare un eventuale processo da parte civile.
“Traguardo di civiltà” per il vice ministro al Mit Edoardo Rixi e “strumento concreto di solidarietà sociale”. Fanno eco manifestando grande soddisfazione i parlamentari liguri Lorenzo Basso, Ilaria Cavo, Raffaella Paita e Stefania Pucciarelli, di vari schieramenti ma stavolta in pieno accordo.
La normativa riconosce la responsabilità in solido dello Stato nel caso di incidenti che siano causati da cattiva gestione di opere pubbliche, sia nella progettazione che nella manutenzione. Tutela i parenti delle vittime come coniugi, fratelli, sorelle che eventualmente fossero a carico di chi muore nell’evento nell’arco di tre anni.
Sta di fatto che si tratta di una grande vittoria di quel coraggioso Comitato che si sta battendo da anni per fare giustizia su una della più vergognose e incredibili vicende drammatiche del dopoguerra italiano, avvenuta alla vigilia di Ferragosto 2018.
Merito della gente che si raccoglie attorno a Egle Possetti per mantenere sempre alta e forte l’attenzione su una vicenda che deve rimanere impressa nel cuore degli italiani.