Deposito scorie nucleari: M5S, “no a decisioni dall’alto”
Il consigliere regionale Pasquale Coluccio: “Senza un'azione congiunta, i nostri territori rischiano di subire scelte non condivise”
TORINO – Il deposito nazionale di scorie nucleari continua a essere un tema caldo per il Piemonte. E, in particolare, per l’Alessandrino, dove alcuni territori sono considerati tra i possibili siti idonei. Pasquale Coluccio, consigliere regionale del M5S Piemonte, lancia un appello alle amministrazioni locali. Affinché si muovano “con tempestività e compattezza per scongiurare il rischio di una scelta imposta dall’alto. Il fattore tempo è determinante. Se vogliamo dimostrare in modo convincente che i nostri territori non sono idonei ad ospitare il sito, dobbiamo lavorare insieme, in maniera decisa e coordinata”.
Per questo motivo, il consigliere regionale chiede la stipula immediata “di un accordo tra i Comuni di Alessandria, Bosco Marengo, Castelletto Monferrato, Castelnuovo Bormida, Fubine, Novi Ligure, Quargnento e Sezzadio. Che potrebbero essere coinvolti nella realizzazione del deposito”.
Un tavolo di coordinamento per rafforzare la difesa del territorio
Coluccio ha già avanzato “una richiesta ufficiale al presidente della Provincia di Alessandria, Luigi Benzi. Affinché venga organizzato un incontro con tutti gli enti locali interessati. Obiettivo, costruire una struttura di raccordo tra le amministrazioni coinvolte”.
L’urgenza di un’azione concertata è aumentata dopo la bocciatura in Consiglio regionale di un emendamento presentato dallo stesso Coluccio. Documento che avrebbe previsto fondi a sostegno dei Comuni nel confronto con Sogin, la società pubblica incaricata della gestione dei rifiuti radioattivi.
“Il centrodestra regionale ha deciso di non sostenere economicamente i Comuni in questa battaglia. Lasciando gli amministratori locali senza risorse e strumenti adeguati. Serve quindi che i territori facciano squadra, prevedendo un impegno congiunto e solidaristico per affrontare anche gli eventuali costi di opposizione”.
Mobilitazione della politica e dei cittadini per evitare decisioni imposte
Coluccio evidenzia inoltre che, “sebbene siano già nati diversi comitati di cittadini per contrastare la possibile realizzazione del deposito, è necessario un coordinamento più strutturato tra politica e opinione pubblica. La partecipazione della cittadinanza è preziosa, ma da sola non basta. Se non saremo in grado di opporci in maniera compatta, ci troveremo ad assistere impotenti a decisioni calate dall’alto. È il momento di agire, prima che sia troppo tardi”.